AUMENTO DELLA PRODUZIONE ALLA BERTAZZONI SPA. LA FIOM CHIEDE RIDUZIONE DEI RITMI
Relativamente alla vertenza in corso presso la Bertazzoni Spa di Guastalla, che ci vede impegnati ormai dalla metà di febbraio in un confronto che sembra non trovare sbocchi, chiediamo ancora un passo indietro all’Azienda sul nuovo posizionamento produttivo che ha determinato l’aumento da 185 a 188 cucine/giorno, per aprire una discussione costruttiva sul miglioramento delle condizioni di lavoro delle quali già da tempo abbiamo evidenziato situazioni problematiche.
Aldilà della legittima aspirazione aziendale ad un maggior utile o ad un miglior posizionamento sul mercato, non possiamo accettare che la salute dei lavoratori e delle lavoratrici venga messa in secondo piano rispetto all’aumento dei ritmi per l’incremento della reddittività.
Abbiamo chiesto l’apertura di un percorso di verifica sulle condizioni reali di lavoro che impattano sulla salute delle maestranze, incrociandolo con l’analisi delle singole postazioni operative, a partire da quelle già riconosciute dalla stessa azienda come a rischio.
Ad oggi le richieste dei lavoratori e delle lavoratrici, nonostante siano state formulate più volte, non hanno trovato riscontro da parte aziendale, che ha prospettato solo ipotetici futuri miglioramenti su alcune postazioni.
Questa situazione, affiancata ad una accelerazione dei ritmi ed alla pressione esercitata sui lavoratori e sulle lavoratrici, oltre a gravare in termini di fatica, ha creato una situazione di forte tensione.
Rivendichiamo la priorità della salvaguardia delle condizioni di lavoro e della sicurezza in quanto condizione essenziale nel confronto sull’aumento dei ritmi di lavoro.
Crediamo che questo debba essere obiettivo comune, anche per evitare l’aumento dell’insorgere di malattie professionali. Tale obiettivo sarà raggiungibile se la Direzione Aziendale si rende disponibile ad un confronto vero con i lavoratori ed i loro rappresentanti.
FIOM-CGIL Reggio Emilia
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La Bertazzoni Spa con il marchio “La Germania” produce e commercializza cucine, forni da incasso, piani cottura, forni a microonde, cappe e accessori.
La prima fabbrica risale al 1909. Dagli anni ’50 vede un periodo di continua crescita.
Oltre all’Italia, esporta in Europa, Medio Oriente, nell’area del Pacifico e dal 2005 fa il suo ingresso sul mercato nordamericano.
Dal 2010 la produzione è raddoppiata.