SCUOLA, CHIAMATA DIRETTA DEI DOCENTI: “UN DANNO CHE SI POTEVA EVITARE”
La sottoscrizione di un’intesa politica tra il Ministero dell’Istruzione e le Organizzazioni sindacali sull’assegnazione dei docenti assunti dagli ambiti alle scuole secondo le nuove regole (L.107/15) aveva fatto pensare che si stesse andando verso modalità trasparenti e oggettive per garantire l’incontro tra richieste qualitative delle scuole e profilo dei docenti: “tutto ciò è stato di fatto smentito dal Miur che prima ha rotto la trattativa e poi ha emanato indicazioni unilaterali a confermano della volontà di imprimere alla scuola un indirizzo autoritario e dirigistico – spiega Elvira Meglioli, segretaria FLC CGIL Reggio Emilia – a scapito delle pratiche di condivisione e di cooperazione fondamentali per una comunità educante quale è la scuola”.
Insomma le speranze si sono infrante davanti a regole dove il dirigente scolastico potrà indicare a suo piacimento quali requisiti siano o no coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa, attingendo alla tabella ministeriale allegata alle indicazioni o anche a prescindere da questa tabella; potrà svolgere un colloquio con i docenti che ne fanno domanda e potrà arbitrariamente creare le “connessioni” fra requisiti e persone”.
Un provvedimento che la Flc giudica dannoso. “Non serve alla scuola italiana e a agli insegnanti – continua Meglioli – che, nella nuova condizione di “docenti di ruolo precari e mobili”, si troveranno ad agire in uno stato di perenne soggezione con le più nefaste conseguenze sul piano dell’esercizio della libertà di insegnamento e ad essere involontari protagonisti di un vero e proprio mercato dei titoli per acquisire “competenze” che poco riguardano la loro professionalità, nel totale disprezzo verso l’esperienza maturata sul campo”.
Si tratta di un provvedimento che non serve nemmeno alla comunità professionale – spiega il sindacato – perchè rimane esclusa dalle scelte strategiche del Dirigente nell’indicazione dei criteri per il conferimento degli incarichi.
Ne agli studenti, costretti ad un ambiente educativo impostato su una visione aziendalistica e verticistica e privo di presupposti di oggettività e di merito,
Non serve al personale ATA che, già fortemente ridimensionato, sarà sottoposto a nuove “molestie” burocratiche e ad ulteriori carichi di lavoro proprio nel periodo di fruizione delle ferie.
Nè ai dirigenti scolastici, che dovranno agire con tempi strozzati nel quadro di un contesto non condiviso dalle parti sociali, privi di garanzie e tutele rispetto ad un contenzioso annunciato.
“Insomma, si creano le condizioni per cui non esistono requisiti reali, oggettivi, trasparenti e verificabili per l’assegnazione dei docenti – attacca la segretaria della Flc reggiana – disconoscendo il principio di imparzialità della Pubblica Amministrazione ed alimentando il rischio di tensioni e conflitti che possono determinare confusione e incertezza all’apertura del nuovo anno scolastico. Per non parlare dei tempi emergenziali imposti dal MIUR che impediranno a docenti, personale di segreteria e dirigenti scolastici di operare senza affanno”.
Un quadro che impegna da subito la Flc, insieme alle altre organizzazioni sindacali della scuola, ad utilizzare gli strumenti a disposizione per contrastare gli effetti negativi di queste misure e tutelare il personale nella propria dignità professionale, nella libertà di insegnamento e nell’esercizio dei propri diritti.