#CONTRATTO: E’ SCIOPERO GENERALE PER I METALMECCANICI
IL 10 GIUGNO MANIFESTAZIONE REGIONALE A BOLOGNA PER IL CONTRATTO NAZIONALE
Lo stallo in cui versa la trattativa tra Fim Fiom Uilm nazionali e Federmeccanica e Assistal sul Contratto nazionale dei metalmeccanici non poteva che portare allo sciopero generale.
Il 24 maggio scorso le tre segreterie unitarie hanno proclamato un pacchetto di 12 ore di sciopero – di cui quattro a livello articolato – e 8 ore con manifestazioni regionali che per l’Emilia Romagna si svolgerà venerdì 10 Giugno a Bologna.
Venti i pullman previsti dalla nostra provincia alla volta di Bologna dove si svolgerà un corteo che confluirà in piazza Santo Stefano per i comizi conclusivi tenuti da Daniele Valentini, Uilm Uil Emilia Romagna, Bruno Papignani, Fiom Cgil Emilia Romagna e Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl.
Già nelle scorse settimane le zone industriali e le maggiori aziende del nostro territorio hanno portato avanti scioperi articolati e presidi molto partecipati.
Il clima è dunque caldo e i lavoratori sono consapevoli dell’importanza della posta in gioco, perché dopo sei mesi di negoziato e una contro piattaforma di parte datoriale nessun passo avanti verso una mediazione possibile è stato fatto.
“A rischio è il futuro stesso del contratto nazionale perché Federmeccanica sta cercando di riscriverne le regole – spiegano Sergio Guaitolini, segretario Fiom Cgil Reggio Emilia, Giorgio Uriti, segretario Fim Cisl Emilia Centrale e Jacopo Scialla, segretario Uilm Uil Reggio Emilia – Il Contratto nazionale deve tutelare il potere d’acquisto di tutti i lavoratori, quello che si vuole proporre è un modello dove gli aumenti salariali riguarderebbero solo il 5% della platea escludendo tutti coloro che hanno salario aggiuntivo derivante dalla contrattazione di secondo livello, da superminimi e anche solo da scatti di anzianità. Si vuole cioè dare aumenti solo a chi non fa contrattazione. Noi invece sappiamo – anche per esperienza diretta su questo territorio – quanto la contrattazione sia stata volano di sviluppo e stimolo alle imprese”.
Ma i problemi sul tavolo non si fermano al salario. In discussione anche l’orario di lavoro: “L’idea di Federmeccanica è quella di diminuire i permessi retribuiti, monetizzandone una parte, e renderne un’altra a disposizione di esigenze aziendali – proseguono i sindacalisti -. Con l’obiettivo in definitiva di far lavorare di più a pari retribuzione. Tutto questo mentre in questi anni di crisi si sono persi trecentomila posti di lavoro – concludono Guaitolini, Uriti e Scialla – e semmai bisognerebbe pensare a redistribuire il lavoro attraverso riduzioni di orario”.
Su salario e orari Fim Fiom e Uilm non intendono accettare le posizioni delle controparti. La partita per il rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici è in pieno svolgimento, il clima si sta surriscaldando e dopo questa tornata di scioperi si auspica che si possa riprendere una vera trattativa “ in caso contrario è evidente che si dovrà andare – concludono i rappresentanti delle tute blu – ad un inasprimento delle iniziative”.