SI INTENSIFICA LA MOBILITAZIONE DEI METALMECCANICI PER IL RINNOVO DEL CCNL: SCIOPERO PROVINCIALE IL 31 MAGGIO
E’ ROTTURA AL TAVOLO NEGOZIALE PER IL RINNOVO DEL CCNL DEI METALMECCANCI:
AL VIA GLI SCIOPERI
A REGGIO EMILIA SCIOPERO PROVINCIALE IL 31 MAGGIO
Si è concluso con un nulla di fatto l’ultimo incontro tra Fim Fiom Uilm e Federmeccanica e Assistal per il rinnovo contratto nazionale dei metalmeccanici.
La distanza tra le parti, dove intransigenti risultano essere le posizioni delle parti datoriali, al tavolo negoziale aperto ormai da mesi ha portato le segreterie nazionali dei sindacati delle tute blu a proclamare un pacchetto di mobilitazioni per le prossime settimane.
E’ stato indetto lo sciopero della flessibilità e degli straordinari per sabato 28 maggio e sabato 11 giugno a cui si aggiungono 12 ore di sciopero della categoria.
A Reggio Emilia è stato proclamato sciopero provinciale per le prime quattro ore del pacchetto di mobilitazione nazionale per martedì 31 maggio.
Uno sciopero articolato che vedrà fermarsi i lavoratori nelle ultime 4 ore di turno ma prevede anche la possibilità per le rappresentanze sindacali unitarie di definire articolazioni diverse. Le prime comunicazioni di sciopero infatti sono arrivate già ieri.
Si è fermata oggi l’Argo Tractors di Fabbrico e quella di San Martino, la Emak di Bagnolo, la Emmegi di Fabbrico, l’Immergas di Lentigione, la River di Brescello domani sciopero alla Lombardini, alla Brevini, alla Spal di Correggio, all’Argo Tractors di Luzzara, la Walvoil di Bibbiano, la RCF e alla Revifa di Fabbrico.
“Federmeccanica e Assistal, dopo sei mesi di trattativa, continuano a restare immobili su posizioni non accettabili e e impediscono l’avvio di un vero negoziato – spiegano Sergio Guaitolini, Fiom Cgil Reggio Emilia, Giorgio Uriti, Fim Cisl Emilia Centrale e Jacopo Scialla, Uilm Uil Reggio Emila – Non vogliono riconoscere l’aumento salariale alla stragrande maggioranza della nostra categoria e vogliono penalizzare chi in questi anni ha svolto la contrattazione nei luoghi di lavoro. Le controparti chiedono un rinnovamento solo a parole, ma nei fatti vogliono cancellare il contratto nazionale mettendo in discussione contemporaneamente il modello contrattuale – fondato su due livelli negoziali – e il ruolo e il valore del Contratto nazionale quale reale strumento di tutela dei salari e dei diritti di tutte le persone che lavorano nelle imprese metalmeccaniche”.
Di fronte a questa situazione l’intensificazione della mobilitazione diventa una scelta non più prorogabile per far cambiare idea alle controparti e sostenere una vera trattativa per realizzare un buon contratto, è per questo che alle quattro ore di sciopero che a Reggio Emilia vedranno i lavoratori fermarsi il prossimo 31 maggio ne seguiranno altre otto che, nella nostra regione, si svolgeranno venerdì 10 giugno con una manifestazione regionale a Bologna.