ONE BILLION RISING 2016: UNA HAKA CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE
TORNA ANCHE QUEST’ANNO OBR
IL 14 FEBBRAIO UNA HAKA PER DIRE NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
Per il quarto anno consecutivo anche a Reggio Emilia il centro città si riempirà di musica e balli per dire un “no” sempre più netto alla violenza sulle donne.
E’ One billion rising, la manifestazione promossa da CGIL – Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia, Associazione NONDASOLA, Associazione Culturale Let’s Dance, Comune di Reggio Emilia e Le Mafalde Coordinamento VDay che risponde all’appello della drammaturga statunitense, Eve Ensler, per un’azione globale di protesta contro ogni violenza su donne e bambine.
Il flash mob si terrà domenica 14 febbraio in piazza Prampolini dalle ore 18:30 .
In contemporanea, nel giorno degli innamorati , ci si ritroverà in 200 nazioni nel mondo e in più di 90 città e paesi.
I partecipanti saranno vestiti di nero e di rosso e sarà un momento di musica e balli attraverso cui chiedere un cambiamento radicale e porre al centro dell’attenzione le ingiustizie sociali inflitte alle donne.
Sarà l’occasione per dire “basta” e mettere in evidenza le responsabilità delle istituzioni e dei governi, nella consapevolezza che per porre fine alla violenza contro le donne occorre battersi contro il razzismo, il patriarcato, la guerra e le iniquità, responsabili della creazione di povertà e violenza.
Quest’anno prima del flash mob in piazza, eseguito sulle note della canzone “Break the chain” che ormai rappresenta l’inno del One billion rising in tutto il mondo, verrà eseguita una HAKA.
L’HAKA, conosciuta dai più come la danza eseguita dai giocatori della squadra di rugby All Blacks per intimorire i propri avversari, è una danza maori che esprime i sentimenti e le emozioni di chi la esegue, e può avere dunque molteplici significati. Viene considerata una danza di guerra, una danza maschile mentre vuole essere una via di espressione di gioia e dolore.
“Con la nostra haka – dicono i promotori – vogliamo incitare e sostenere tutte e tutti coloro che condividono il nostro pensiero”.