I LAVORATORI SARE MANTENGONO IL PRESIDIO DAVANTI ALLO STABILIMENTO DI BARCO
Si è chiusa ieri pomeriggio la fase pubblica della vertenza che vede le lavoratrici e i lavoratori del salumificio SARE spa di Barco di Bibbiano impegnati nella battaglia per la salvaguardia dei loro diritti.
La vertenza, originata dalla volontà della proprietà di cessare l’attività con il conseguente licenziamento di tutti i 26 dipendenti, ha trovato il suo punto dirimente nella richiesta – avanzata dai sindacati e dalla Rsu – di una garanzia reale (ipotecaria o fideiussoria) rispetto al TFR maturato in azienda, a fronte di una proposta di rateizzazione a lungo termine del pagamento del TFR stesso avanzata dall’Azienda.
Né è stato possibile accedere alla Cassa integrazione straordinaria della durata di un anno, prevista dal cosiddetto “decreto Genova” perché, a questa richiesta che avrebbe consentito di mantenere in vita i rapporti di lavoro nella prospettiva di reperire un partner societario od un acquirente, la proprietà ha opposto proposte irricevibili che l’Assemblea dei lavoratori ha rigettato.
Tuttavia sindacati e Rsu intendono denunciare pubblicamente il comportamento gravemente provocatorio tenuto dalla proprietà che ha collocato unilateralmente i lavoratori in sciopero (per non pagare le giornate) per tre giorni nel mese di giugno, fatto per il quale procederanno legalmente nei confronti dell’Azienda.
Al riguardo va precisato che durante tutta la fase vertenziale mai è stato fatto cenno da parte delle strutture sindacali e dai dipendenti del salumificio allo sciopero.
Sicuramente la vertenza non si esaurisce qui: i dipendenti di SARE hanno deciso di mantenere il presidio presso lo stabilimento e, con il supporto dei sindacati continueranno il percorso vertenziale con il coinvolgimento delle Istituzioni locali, fino a quando i loro diritti saranno completamente soddisfatti.
Flai CGIL – Fai CISL Reggio Emilia