LA CGIL DI REGGIO EMILIA ADERISCE ALLA FIACCOLATA “GIU’ LE MANI DA GERUSALEMME”
ORDINE DEL GIORNO DEL DIRETTIVO DELLA CAMERA DEL LAVORO – 22 DICEMBRE 2017
GIÙ LE MANI DA GERUSALEMME: L’ITALIA RICONOSCA LO STATO PALESTINESE
La Camera del Lavoro di Reggio Emilia ha deciso di aderire alla fiaccolata “Giù le mani da Gerusalemme. L’Italia riconosca lo stato della Palestina” che si terrà sabato 23 dicembre in centro storico (Piazza Martiri del 7 Luglio, ore 17.30).
Una fiaccolata di cui condividiamo lo spirito e gli obiettivi espressi, proclamata dopo che la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele ha fatto riemergere in tutta la sua portata un conflitto finito da troppo tempo in ombra sui grandi media.
E’ di ieri la votazione all’Assemblea generale dell’Onu in cui 128 Paesi, tra cui l’Italia, hanno bocciato la decisione di Trump. Un voto che se pure non ha effetti vincolanti come quelli del Consiglio di sicurezza ha però un forte impatto politico.
Il Direttivo della Camera del Lavoro di Reggio Emilia crede che questa sia la strada da percorrere.
Si esprime perché il Governo italiano riconosca lo Stato della Palestina e condanni con forza la po-litica israeliana dell’occupazione, dei muri, degli avamposti e delle colonie illegali.
Una grande ingiustizia ai danni del popolo palestinese si sta consumando da oltre mezzo secolo.
Crediamo si debba prendere atto che la dichiarazione di Trump abbia esplicitato una posizione che schiaccia Washington sulle posizioni oltranziste del governo israeliano; scelta che rende sempre più arduo un reale processo di pace e di convivenza pacifica dei popoli.
Fino ad oggi infatti l’espansione coloniale israeliana e l’allontanamento di una qualsiasi forma di sovranità palestinese sono cresciuti in parallelo. E sono centinaia le risoluzioni Onu contro le gravi violazioni commesse da Israele.
Il direttivo della Camera del Lavoro ritiene pertanto ancor più necessario oggi che l’Europa, e l’Italia con essa, giochi un ruolo attivo nel processo di pace e nel percorso di auto-determinazione del popolo palestinese partecipando con la Comunità internazionale all’elaborazione di soluzioni nuove.
Dagli accordi di Oslo del 1993, su cui basa il processo di pace, che aveva nel suo nucleo il raggiungimento di “due popoli due Stati”, non sono state prodotte le soluzioni auspicate. Una meta che si è rivelata difficile da raggiungere e che ha visto i palestinesi allontanarsi da ogni forma sovranità. Ripartendo da qui bisogna lavorare per arrivare ad una soluzione equa, giusta e dignitosa per tutti, che aiuti il popolo palestinese a riprendersi il suo posto nel mondo.
Gerusalemme “città aperta”, capitale di due stati, città delle tre grandi religioni monoteiste, ne è condizione necessaria e simbolo imprescindibile della possibilità di convivenza pacifica dei popoli.
Approvato all’unanimità