STAND UP FOR ROJAVA: SABATO 12 OTTOBRE ALLE 19:30 PRESIDIO IN PIAZZA PRAMPOLINI

10 Ottobre 2019
STAND UP FOR ROJAVA: SABATO 12 OTTOBRE ALLE 19:30 PRESIDIO IN PIAZZA PRAMPOLINI

FERMIAMO L’INVASIONE TURCA IN SIRIA: STAND UP FOR ROJAVA

SABATO 12 OTTOBRE ALLE 19:30 PRESIDIO IN PIAZZA PRAMPOLINI

La Camera del Lavoro Territoriale, l’Anpi, l’Arci e Legambiente di Reggio Emilia condividono l’appello inviato ieri da ANPI ARCI CGIL LEGAMBIENTE nazionale per chiedere che cessino immediatamente le ostilità e si fermino le manovre di invasione del territorio siriano abitato storicamente dalla popolazione curda e rispondono alla richiesta di mobilitazione internazionale partecipando ad un presidio contro l’iniziativa bellica di Erdogan SABATO 12 OTTOBRE alle ore 19:30 in Piazza Prampolini.

Come Organizzazioni provinciali esprimiamo la nostra più piena solidarietà al popolo Curdo verso il quale crediamo fermamente la comunità internazionale, l’Europa e l’Italia abbiano un debito di riconoscenza per l’essersi battuti fino alla morte per fermare il comune nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza dell’Europa e del nostro Paese.

Ricordiamo anche che questa città ha riconosciuto la cittadinanza onoraria al leader politico Ocalan, detenuto illegalmente in Turchia nell’isola-carcere di Imrali e a tutto il popolo curdo.

Di seguito l’appello di ANPI, ARCI, CGIL e LEGAMBIENTE

Viviamo con angoscia queste ore nelle quali si sta minacciosamente aggravando la situazione al confine tra Turchia e Siria, una regione già funestata da una guerra cruenta di molti anni che ha prodotto innumerevoli vittime, soprattutto tra i civili.

A seguito delle improvvide dichiarazioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump – che annunciavano il ritiro delle truppe americane dai quei territori, anche se oggi smentite – il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan ha dato avvio ai bombardamenti e all’avanzata dell’esercito nelle zone storicamente abitate dalle popolazioni curde, con le quali lo Stato Turco ha ormai da diversi decenni un rapporto più che conflittuale.

L’esercito formato interamente da donne e uomini di etnia curda è stato negli ultimi anni alleato delle forze occidentali e protagonista nel respingimento dell’avanzata dell’Isis, per la cui causa ha pagato un ingente prezzo di sangue.

La convivenza tra la popolazione turca e curda in queste regioni è stata storicamente possibile e potrà esserlo ancora solo se lo Stato Turco accetti di sedersi a un tavolo di trattative con i rappresentanti curdi, con pari dignità, per trovare un accordo sul riconoscimento e indipendenza dei loro territori.

La comunità internazionale, l’Europa, l’Italia, hanno ancora fresco un debito di riconoscenza nei confronti delle donne e degli uomini curdi che si sono battuti fino alla morte per fermare il comune nemico Daesh e salvaguardare la sicurezza e serenità dell’Europa e del nostro Paese, di noi tutti.

Chiediamo che si avvii immediatamente una forte e decisa azione diplomatica perché:

cessino immediatamente le ostilità e si fermino le manovre di invasione del territorio siriano abitato storicamente dalla popolazione curda;
si dia mandato senza esitazioni a una delegazione internazionale che garantisca in loco la fine delle ostilità, il rispetto dei confini, il diritto internazionale;
si provveda all’invio di soccorsi per eventuali feriti;
si apra una sessione di discussione dedicata, tanto nel Parlamento europeo quanto in quello italiano;
si chieda che il caso sia messo con urgenza all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

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