SERVIZI SOCIALI: NECESSARIO TAVOLO ISTITUZIONALE
Non più rinviabile un Tavolo istituzionale presieduto da CTSS, Unioni di tutta la provincia di Reggio Emilia e organizzazioni sindacali
In merito alla vicenda con epicentro Bibbiano, la piega che han preso gli eventi visto il clamore mediatico che si è creato, rischia seriamente oltre gettare fango e discredito sull’intera rete dei servizi sociali a gestione diretta ed integrata della Val d’Enza di provocarne la paralisi. Preoccupano alcune delle dichiarazioni che si leggono sulla stampa che hanno come unico obiettivo quello di distruggere un modello di welfare che da decenni nel nostro territorio ha garantito diritti ai cittadini di tutte le fasce di età e condizione sociale.
Fermo restando che sulla vicenda di Bibbiano chi ha sbagliato dovrà risponderne presso l’ autorità giudiziaria, respingiamo al mittente qualsiasi tentativo di gioco al massacro, come sta avvenendo in questi giorni, di vera campagna di odio che centinaia di lavoratrici e lavoratori pubblici dei servizi sociali, socio-sanitari ed educativi stanno ingiustamente subendo nei luoghi di lavoro per vicende che nulla hanno a che vedere con le indagini in corso.
L’effetto che si è prodotto, per chi opera in questi settori, è quello di subire condizionamenti anche sulle attività quotidiane e ricorrenti al punto di rallentare, se non bloccare, decisioni e scelte organizzative.
A fronte di questa grave situazione non si comprende come, a più di un mese dai fatti di Bibbiano e nonostante le nostre ripetute sollecitazioni verso le Istituzioni provinciali, ad oggi non si intravede una strategia complessiva sulla gestione della fase emergenziale.
Riteniamo non più rinviabile l’apertura di un tavolo istituzionale presieduto dalla CTSS, le Unioni di tutta la provincia di Reggio Emilia, con le OO.SS che, in tempi rapidi, definisca procedure chiare e impegni precisi con il Tribunale dei minori e con l’Asl .
Ad oggi sulla sicurezza dei lavoratori si registrano solo annunci e restano ancora disattese le nostre richieste di protezione degli operatori. Preoccupa inoltre il fenomeno della estensione di episodi di intimidazione nelle Unioni oltre la Val d’Enza, ed in particolare verso operatori addetti ai servizi sociali a cui il Tribunale dei minori di Bologna ha conferito il riesame dei casi.
Rispetto al dibattito parallelo che si è sviluppato sulla stampa e nelle aule del Parlamento sugli appalti alla cooperazione sociale del modello integrato dei servizi, che interroga anche le nostre organizzazioni sulla gestione e criteri di assegnazione del sistema degli appalti nella nostra provincia, nel confermare quanto più volte sostenuto dalle nostre categorie sull’esigenza di ripubblicizzazione dei Servizi, esprimiamo netta contrarietà ad ogni forma di mistificazione della realtà, quando è noto che la riduzione del perimetro pubblico è stata decisa a livello centrale dai governi che con mancati trasferimenti delle risorse, tagli e blocco dei turn-over hanno impoverito il nostro welfare.
Come stigmatizziamo ogni forma di strumentalizzazione sul lavoro pubblico, parimenti stigmatizziamo ogni banalizzazione, difendiamo professionalità, competenze e dedizione delle altre centinaia di lavoratrici e lavoratori della cooperazione sociale che contribuiscono a mantenere il sistema welfare nella nostra provincia.
P. le Segreterie
FP CGIL CISL FP UIL FPL
Maurizio Frigeri Fabio Bertoia Giuseppe Belloni
Reggio Emilia, 1 agosto 2019