SCUOLA: MENO DOCENTI E MENO PERSONALE ATA RISPETTO ALLE ESIGENZE. QUELLO DEL SOSTEGNO IL COMPARTO IN SOFFERENZA MAGGIORE.
L’anno scolastico è appena cominciato rendendo ancora più visibili, anche nella nostra Provincia, le criticità che ogni anno il mondo della scuola si trova ad affrontare.
Dai sindacati – Flc Cgil Cisl Scuola e Uil Scuola – arriva la denuncia sulla mancanza di copertura dell’organico scolastico, registrando particolari criticità sui posti necessari per il sostegno.
In particolare si registra una discrepanza tra gli organici di “diritto”, quelli cioè assegnati in prima battuta dal Miur e gli organici di “fatto”, quelli cioè che vengono effettivamente autorizzati, sempre dal MIUR, tra luglio ed agosto.
Per la Provincia di Reggio Emilia sarebbero 7.825 (6.235 insegnanti e 1.590 personale Ata) gli organici di diritto e 8.604 (6.850 docenti e 1754 personale Ata) quelli di fatto. I sindacati sono concordi nel dire che le due cose dovrebbero coincidere per per poter effettuare le immissioni in ruolo che sono indispensabili a dare continuità all’intervento educativo.
l protrarsi di questa discrepanza crea infatti continue sacche di precariato perché invece di assumere personale a tempo indeterminato si assume a tempo determinato.
“Con un ulteriore aggravamento – spiega Silvano Saccani, segretario Flc Cgil Reggio Emilia – dovuto all’esaurimento di quasi tutte le graduatorie di istituto (I,II e III fascia) che determina la paradossale situazione che i posti siano assegnati ai supplenti non ancora in graduatoria ed in diversi casi senza un idoneo titolo . A soffrire particolarmente è il settore del sostegno ove i posti assegnati in organico di fatto sono poco meno di quelli che vengono assegnati in organico di diritto ( 615 a fronte 774) ma comunque non sufficienti a coprire il reale fabbisogno della scuola reggiana. In particolare nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Inoltre la carenza di insegnanti specializzati determina il fatto che i posti sul sostegno siano coperti da insegnanti senza le dovute specializzazioni, arrivando anche ad utilizzare le domande di chi, magari ancora laureando, effettua la messa a disposizione”.
Una situazione che interessa la penisola da Nord a Sud e che risente, secondo i sindacati, delle procedure – non adatte a soddisfare i bisogni della scuola – del reclutamento.
“Non si può pensare che il concorso per titoli ed esami risolva il problema della carenza strutturale di insegnanti se questo non viene fatto con la giusta cadenza temporale. Le graduatorie ormai sono esaurite e l’ultimo concorso risale a più di 10 anni fa. – sottolinea Monica Leonardi, segretaria Cisl Scuola Emilia Centrale – Inoltre, bisogna pensare a corridoi appositi per stabilizzare tutti quegli insegnanti che da anni sono precari e portano in dote un’esperienza da valorizzare”.
Non va meglio per il personale Ata, cioè tutte quelle figure – dal collaboratore scolastico a quello amministrativo – che coadiuvano l’attività scolastica e didattica.
“Se nelle scuole non ci sono abbastanza collaboratori avremo scuole meno pulite e se non c’è abbastanza personale amministrativo avremo problemi anche nello svolgimento dell’attività didattica – ha infatti rimarcato Pasquale Raimondo, segretario Uil Scuola Reggio Emilia – . Mancano anche i Dsga, cioè quelli che venivano chiamati “segretari” e che coordinano tutta l’attività amministrativa delle segreterie scolastiche. Figure che sono sostituite da un “facente funzione”, cioè un collaboratore amministrativo che supplisce a quell’assenza: è così quasi nel 60% delle nostre scuole”.
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