RILEVAZIONE SULLA CRISI – GIUGNO 2019
Dati CIG complessivi: a Giugno 2019 i lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali sono 886, con un aumento di 118 lavoratori rispetto al mese di Dicembre 2018 (erano 768 i lavoratori interessati).
Aumentano i lavoratori in Cassa Integrazione Ordinaria +126, diminuiscono quelli in Contratto Di Solidarietà -84 ma aumentano quelli in Cassa Integrazione Straordinaria +63.
Le ore autorizzate dall’Inps in totale nel primo semestre 2019 sono 837.721: diminuiscono del 25,6% rispetto al primo semestre 2018.
Del totale delle ore autorizzate: lo 0 % in ore di Cassa Integrazione in deroga, il 30,8% in ore di Cassa Integrazione Ordinaria e il 69,2% in Cassa Integrazione Straordinaria e Contratti di solidarietà.
Relativamente al mese di Dicembre 2018, si azzerano le ore autorizzate di Cassa Integrazione in deroga, questo è dovuto alla soppressione dello strumento dal 2017. Per affrontare lo stato di crisi nelle imprese artigiane, è stato riattivato il Fondo di sostegno al reddito per l’artigianato (FSBA).
Relativamente al primo semestre 2018, diminuiscono del 29,5% le ore autorizzate di Cassa Integrazione Ordinaria. Le ore autorizzate sono in larghissima parte riferite ai periodi pregressi. I ritardi e le difficolta registrate ad oggi sono tutte per effetto del Jobs-act che, abolendo la consultazione preventiva sindacale, ha affidato la concessione dello strumento alla discrezionalità totale all’Inps.
Aumentano del 7,8% le ore autorizzate di Cassa Integrazione Straordinaria compresi i Contratti Di Solidarietà.
A Giugno 2019 sono 5 le imprese con ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria con 429 lavoratori coinvolti, 7 le imprese con ricorso ai Contratti di Solidarietà con 242 lavoratori coinvolti e 6 imprese (quasi tutte metalmeccaniche) con ricorso alla Cassa Integrazione Ordinaria con 205 lavoratori coinvolti.
I licenziamenti collettivi: a Giugno 2019, dall’inizio della crisi (2008), sono state 446 le aziende che hanno attivato procedure di licenziamenti collettivi per un totale di 8.982 lavoratori.
Dall’inizio dell’anno 2019, c’è stata 1 sola impresa ad aprire una procedura di licenziamenti collettivi coinvolgendo 26 lavoratori tutti del settore agroalimentare.
Dall’inizio dell’anno 2019, sono state 4 le imprese che hanno cessato il ricorso agli ammortizzatori sociali con 337 lavoratori coinvolti nella ripresa di attività.
Nei settori interessati, delle 62.146 ore autorizzate dall’ INPS nel mese di Giugno 2019, l’ 88,8% è stato utilizzato nell’industria e l’ 11,2% nel settore dell’edilizia.
Dai dati elaborati, evince che la crisi del sistema produttivo nella nostra provincia non è ancora finita, pertanto il nostro livello di guardia deve rimanere alto per potere intervenire in modo tempestivo nei casi di crisi d’impresa a tutela dei posti di lavoro ma l’azione sindacale è inefficace senza una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali, servono nuove norme che correggano provvedimenti ingiusti e sbagliati, come il D.lgs 148/2015.
Gli ultimi interventi in materia, con l’ultima legge di bilancio e con il Decreto Genova, sono ancora insufficienti perché non sono risolutivi e sono legati ad un limite di spesa e quindi limitati. Serve una vera riforma organica del nostro sistema di ammortizzatori sociali, che ancora oggi avrebbe la necessità di risposte a carattere universale e non parziale.