FIOM: PER LO SCIOPERO DEL 14 GIUGNO RAGGIUNTA QUOTA 1.500 PARTECIPANTI

13 Giugno 2019

Sono oltre 1.500 i metalmeccanici organizzati dalla Fiom Cgil di Reggio Emilia in partenza domani dalla nostra provincia per manifestare a Firenze.

Nemmeno per le manifestazioni contro il Jobs Act si era raggiunta tale partecipazione per una manifestazione fuori provincia – dichiara Simone Vecchi Segretario Generale della Fiom di Reggio – questo è il chiaro segnale che i metalmeccanici reggiani non vogliono stare a guardare, ma pretendono che i problemi dei lavoratori tornino al centro dell’agenda politica del Paese”.

Altissima partecipazione, molto sopra le aspettative”, dichiarano dalla Fiom Cgil, con 30 pullman prenotati di cui 10 partiranno da Piazzale Europa domattina alle 6 e gli altri 20 dal resto del territorio.

I metalmeccanici della Cgil snocciolano i dati: 80 adesioni da Dana (Ex Brevini), quasi 100 adesioni dalla Comer di Reggiolo, 80 operai della DIECI di Montecchio, 35 della Omig Ingranaggi, 100 dipendenti dai 4 stabilimenti che la Walvoil ha nel nostro territorio più, oltre i cento anche gli operai della Ognibene Power, decine di lavoratori anche dalla Lombardini Spa, dalla Bertazzoni, dall’Emak, Fives Oto di Boretto, Immergas di Lentigione e dalla Lodi Spa e dalla Interpump. Parteciperanno in massa anche i lavoratori della Unielectric di Montecchio, tutt’ora a lavoro sotto la minaccia di chiusura dello stabilimento locale.

Oltre 363 le aziende in cui sono svolte le oltre 400 assemblee per preparare questa eccezionale partecipazione, che ha permesso a circa 20 mila lavoratori di poter discutere dell’attualità politica.

Le assemblee sindacali sono uno dei pochi spazi in cui si parla ancora di politica, e non in astratto, ma a partire dai propri problemi, dalla propria condizione sociale – sottolinea Vecchi -. I lavoratori dipendenti sanno bene che senza la partecipazione diretta, senza cortei e manifestazioni, senza questa visibilità difficilmente la politica italiana affronterà seriamente i bisogni e i loro problemi”.

I metalmeccanici scioperano per avere salari più alti, per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti a medio e basso reddito, per superare la legge Fornero e per contrastare le ipotesi di legge di flat tax di cui si parla in questi giorni.

Il primo punto della piattaforma che ha lanciato lo sciopero generale è proprio la richiesta di aumenti salariali ai datori di lavoro, ed è proprio su questo tema che il consenso dei lavoratori e la voglia di scioperare e manifestare si è maggiormente concretizzata.

“I metalmeccanici hanno chiara l’importanza di questo sciopero – commenta la Fiom di Reggio Emilia – e per questo hanno aderito in massa alla manifestazione che abbiamo promosso con Fim e Uilm.”

Per la Fiom, infine “la Federmeccanica deve ascoltare questo messaggio che arriva da operai e impiegati delle proprie imprese in prospettiva del rinnovo del contratto nazionale”.

Alla fine dell’anno scadrà infatti il più importante contratto nazionale dell’industria, che oggi definisce i minimi tabellari per oltre 1 milione e mezzo di lavoratori e dal cui rinnovo evidentemente i lavoratori reggiani hanno grandi aspettative.

Lo Stato in questi anni ha abbondantemente finanziato il rinnovo delle macchine nell’industria con gli incentivi di Industria 4.0, e questo ha permesso un salto tecnologico e produttivo in molte aziende del territorio per questo “oggi si produce di più e con meno persone di 10 anni fa – affermano i metalmeccanici Cgil – ed è giusto che la produttività venga redistribuita, o in forma di aumenti strutturali o di riduzioni di orario”

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