BRESCELLO: L’INIZIATIVA DI AGENDA ROSSE E L’ATTEGGIAMENTO PREOCCUPANTE DEL COMUNE
La discussione attorno alla concessione di una sala del Comune di Brescello per il dibattito promosso da Agende Rosse il prossimo 8 marzo (“Donne contro le mafie”) continua a destare in noi una forte preoccupazione.
Prendiamo atto dalle notizie odierne di stampa che la Sindaca di Brescello intende recedere dall’ipotesi di riconsiderare la decisione di concedere la sala, dopo avere inviato ai promotori una lettera di richiesta di chiarimenti ma, soprattutto, dopo aver lasciato intendere – come abbiamo appreso sempre dagli organi d’informazione – che la ragione di tale richiesta derivava dall’essere venuti a conoscenza, da parte di quella Amministrazione Comunale, che all’iniziativa avrebbe partecipato Donato Ungaro.
Ora, il punto è esattamente questo. La partecipazione di Ungaro ad una iniziativa antimafia nel comune di Brescello non può rappresentare un problema per quella Amministrazione. La persona in questione ha vinto in tutti i gradi di giudizio le cause contro il Comune di Brescello. Lo stesso è stato destinatario di diversi riconoscimenti a livello nazionale, in ragione della propria vicenda personale e per il proprio impegno antimafia. Ricordiamo solo il Premio “Giorgio Ambrosoli” e il Premio “Pio La Torre”, quest’ultimo assegnato da Cgil nazionale insieme ad Avviso Pubblico e alla Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel corso di una cerimonia svolta lo scorso 13 settembre 2018 a Roma.
Si deve sempre avere a mente che il Comune di Brescello è stato sciolto per “condizionamento mafioso” con provvedimento del Consiglio dei Ministri del 20 aprile 2016, primo comune dell’Emilia-Romagna a essere sciolto per mafia.
Non vogliamo tornare in questa sede sulle motivazioni che portarono a quella gravissima, oltreché certamente legittima e quindi necessaria decisione. Ciò che ci preme qui sottolineare è l’aspettativa che quella fase della vita della comunità possa essere considerato un capitolo chiuso, sul quale continuare a riflettere, ma dal quale prendere totalmente le distanze anche da parte di chi oggi amministra quel Comune, a seguito delle avvenute nuove elezioni.
Lo scioglimento di quel Comune certamente non rappresentava una condanna per quella comunità di cittadine e cittadini. Viceversa, rappresentava una grave decisione finalizzata a recidere legami e condizionamenti da parte di soggetti riconducibili alla ‘ndrangheta rivolti alle passate Amministrazioni brescellesi, affinché si potesse e si possa definitivamente voltare pagina.
Vorremmo perciò essere confortati sul fatto che questo è l’atteggiamento e l’approccio che la nuova Amministrazione Comunale di Brescello intende mettere in campo per aggredire la minaccia mafiosa che ha investito anche quel territorio emiliano.
Le iniziative antimafia, i dibattiti pubblici, gli approfondimenti e le ricerche, tanto più se finalizzati a mettere in campo tutti gli strumenti di contrasto alla criminalità organizzata e per ricostruire un quadro di piena legalità vanno perciò favoriti e sostenuti. Anche per questa ragione chiediamo che l’iniziativa promossa a Brescello per il prossimo 8 marzo possa svolgersi regolarmente e registri auspicabilmente la partecipazione di tutta la comunità locale.
Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia, Camera del Lavoro di Guastalla, CGIL ER
Di seguito l’articolo sul tema scritto da Paolo Bonacini
“DONNE CONTRO LA MAFIA” SI’, “UNGARO CONTRO LA MAFIA” MEGLIO DI NO