ASSEMBLEA NAZIONALE DI FIM FIOM UILM. MOBILITARSI PER RILANCIARE IL SETTORE METALMECCANICO: DAI TERRITORI FINO ALLO SCIOPERO GENERALE
ASSEMBLEA NAZIONALE DI FIM FIOM UILM
MOBILITARSI PER RILANCIARE IL SETTORE METALMECCANICO: DAI TERRITORI FINO ALLO SCIOPERO GENERALE
“ Lo stato di crisi dell’industria è cruciale per il sistema Paese”
Si è tenuta oggi al Teatro Ambra Jovinelli di Roma l’Assemblea nazionale dei delegati di Fim Fiom e Uilm. Teatro stracolmo per un appuntamento che ha visto la partecipazione di un folta delegazione reggiana.
All’analisi della situazione del settore metalmeccanico oggi nel nostro Paese, dove la crisi dell’Industria può essere considerata a tutti gli effetti una crisi di carattere generale per il sistema produttivo italiano, è seguita la richiesta dell’Assemblea dei delegati metalmeccanici a Cgil Cisl e Uil di portare avanti “un lavoro comune per il lancio di una mobilitazione generale”.
Una richiesta condivisa, quella di arrivare allo sciopero generale confederale, anche da i tre segretari territoriali di Fim Fiom e Uil, Giorgio Uriti, Simone Vecchi e Jacopo Scialla, presenti oggi all’assemblea romana.
“Ancora una volta crediamo che senza la mobilitazione dei lavoratori, senza la partecipazione diretta delle persone che per vivere devono lavorare, non sia possibile affrontare le tante crisi che oggi al Ministero del Lavoro restano irrisolte. – dichiarano da Roma- Notiamo un aumento delle ore di cassa e dell’utilizzo di ammortizzatori, per questo è necessario che il Governo attuale intervenga per ripristinare quel sistema di tutela che nel 2012 fu cancellato dall’allora governo Monti”.
“L’Italia non è mai uscita del tutto dalla crisi del 2009, e la ragione è che i consumi non crescono a causa della stagnazione dei salari e che le imprese e lo Stato non investono – continuano i tre segretari delle tute blu reggiane –Per questo riteniamo necessario rinnovare tutti i contratti, non solo quello dei metalmeccanici, riconoscendo aumenti salariali superiori all’inflazione. E chiediamo alle imprese maggiori investimenti, a partire da quelli su prevenzione salute e sicurezza, perché nel 2019 non si può morire di lavoro con incidenti uguali a quelli di 50 anni fa. Il Governo – concludono – non può più stare a guardare”.
Nel contempo, si legge nel documento licenziato dall’Assise nazionale, “Fim Fiom e Uilm si impegnano a costruire iniziative, manifestazioni territoriali e nazionali a partire dalla siderurgia e a seguire su tutti i settori – automotive, elettrodomestico, informatica e installazioni – per sostenere la vertenza nazionale verso le Istituzioni ed il sistema delle imprese, per l’occupazione ed il rilancio, attraverso gli investimenti nei settori strategici, del futuro dell’Italia in Europa e nel mondo.”