ALLARME SCUOLA: IL 30% DEL PERSONALE E’ PRECARIO

14 Febbraio 2019

MERCOLEDì 20 FEBBRAIO PRESIDIO DI PROTESTA DAVANTI LA PREFETTURA

TABELLA RIEPILOGO POSTI PERSONALE DELLA SCUOLA – PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

TABELLA DATI PERSONALE PRECARIO – PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

In questo anno scolastico 2018-19, più che in passato, il normale avvio delle lezioni è stato fortemente penalizzato dall’assenza di politiche efficaci in materia di reclutamento. Qualche cosa sta cambiando ma non si sta andando nella direzione auspicata dalle oo.ss.

Meccanismi di accesso ai ruoli farraginosi e lunghi, vertenze ancora pendenti e irrisolte, procedure concorsuali il cui espletamento si protrae per anni, ci consegnano una situazione ingovernabile, con più di 80.000 cattedre libere non assegnate ai ruoli e le scuole che hanno dovuto sopperire a questa mancanza con un sovraccarico di lavoro amministrativo legato alle nomine dalle graduatorie d’istituto. Il personale ATA, compreso quello che ricopre ruoli in segreteria, non ha avuto maggiore fortuna: con oltre 13.000 posti non coperti da personale di ruolo e organici al di sotto delle reali necessità le scuole vivono una condizione di disagio quotidiano. Dati poco rassicuranti anche sul personale educativo, in un contesto in cui cresce la domanda sociale di accesso a convitti ed educandati, mentre si riduce il numero del personale assunto a tempo indeterminato.

A questo scenario oggi fa da corollario l’impatto di “quota 100” sulle cessazioni della scuola e quindi il notevole aumento di posti che si renderebbero disponibili per nuove assunzioni che potrebbero essere 120.000. Questa stima è il risultato dei dati relativi alle fasce di anzianità del personale scolastico incrociati con quelli relativi all’età anagrafica.

Proposte

E’ evidente che si impone la definizione di un nuovo modello reclutamento regolare ed efficace, che attraverso misure appropriate elimini le discontinuità dovute alla precarietà del lavoro e consenta l’ingresso di giovani laureati nella professione docente, ciò al fine di tenere insieme l’interesse degli studenti e la qualità dell’offerta formativa.

Coerentemente con la nostra idea di scuola per uscire dalla contingenza sono necessari:

1- un piano straordinario di immissioni in ruolo destinato a docenti, ATA ed educatori per la copertura immediata dei posti (con una fase transitoria per i docenti)

2- una pianificazione strategica delle immissioni in ruolo per il personale della scuola sulla base dei fabbisogni regionali, con un sistema anche annuale di reclutamento per concorso (fase ordinaria)

Piano straordinario – fase transitoria

Abbiamo nelle seconde fasce (personale abilitato)

–    per l’infanzia e la primaria circa 150.000 docenti (di cui 130.000 senza i due anni previsti per il concorso straordinario; tra questi circa 46.000 diplomati magistrali hanno presentato ricorso e circa 25.000 docenti provengono da scienze della formazione primaria);

–    per la secondaria di primo e secondo grado qualche decina di migliaia di abilitati;

–    ci sono pochissimi docenti specializzati per il sostegno.

Nella terza fascia (personale non abilitato) abbiamo tanti docenti che da diversi anni stanno facendo supplenze e contribuendo così a far funzionare la scuola. In particolar c’è diverso personale che negli ultimi 8 anni hanno maturato almeno 3 annualità di supplenza. Personale questo che ha acquisito quella professionalità di fare scuola sul campo.

 

Graduatorie di merito provinciali per le immissioni in ruolo

La nostra proposta parte dalla valorizzazione del patrimonio professionale già esistente e operante in modo precario nelle scuole.

Occorre istituire una graduatoria per titoli che ricomprenda, in ordine, il personale già abilitato presente nelle seconde fasce d’istituto e, a seguire, coloro che sono presenti nelle terze fasce d’istituto e hanno maturato 3 annualità (180×3) di servizio negli ultimi 8 anni.

Verrebbe così a costituirsi un sistema semplice ed efficace per l’accesso al ruolo e per il conferimento degli incarichi di supplenza annuali e al 30 giugno. In questo modo già a settembre sarà possibile assegnare al ruolo quelle decine di migliaia di posti che quest’anno non sono stati attribuiti.

Questo sistema svolge anche la funzione di colmare la fase transitoria che ci separa dall’entrata a regime delle nuove procedure concorsuali.

L’accesso ai ruoli dovrebbe avvenire in maniera immediata per il personale già in possesso dell’abilitazione e mentre per il personale di terza fascia l’assunzione avverrà previo superamento di corso/concorso abilitante per i docenti di terza fascia.

L’accesso al corso di formazione, gestito in collaborazione tra scuola e università, dovrebbe avvenire contestualmente all’assegnazione ad una scuola con incarico al 31 agosto, con la successiva trasformazione del contratto a tempo indeterminato, in caso di valutazione finale positiva del percorso svolto.

Questa misura consentirebbe di rispondere alle legittime aspettative di quei docenti, abilitati e non, che già da diversi anni lavorano nella scuola, ma con contratti a tempodeterminato. Contemporaneamente questo piano permetterebbe alle scuole di contare finalmente su personale stabile e formato, evitando i forti disagi che sistematicamente si manifestano all’inizio di ogni anno scolastico e che quest’anno hanno avuto una dimensione veramente rilevante.

 

Corsi straordinari di specializzazione per il sostegno

Nel settore del sostegno, dove vi è una fortissima carenza di docenti specializzati bisogna avviare un percorso di specializzazione aperto almeno a 40.000 posti, che corrispondono alle cattedre in deroga autorizzate in questo anno scolastico.

Operazione questa già partita i cui costi (2.500/3.500 euro), particolarmentte significativi, sono tutti a carico del personale.

 

Piano ordinario

Si deve dare la possibilità di poter scegliere su base volontaria la regione dove concorrere per l’immissione in ruolo: la titolarità al termine del periodo di prova deve essere su istituzione scolastica.

Fermo restando la necessità di un percorso di alto livello che veda la collaborazione di scuola ed università vanno istituiti concorsi annuali su fabbisogno regionale differenziati per:

1)  chi ha i 24 CFU (circa 100.000 docenti), ad esaurimento del requisito

2)   chi ha soltanto la laurea e non i 24 CFU. Le graduatorie di merito restano valide per supplenze e successive immissioni in ruolo.

 

La legge di bilancio 2019 per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria prevede:

 

•       Assunzioni solo sul turn-over;

•       Concorsi esclusivamente per un’unica classe di concorso;

•       Assunzioni che non potranno partire prima del 2020;

•       Accantonamento del 10% dei posti disponibili per i docenti con 3 annualità;

•       Concorso su posti di sostegno esclusivamente per docenti che hanno già la specializzazione;

•       Blocco quinquennale per i docenti vincitori di concorso.

 

Si tratta di disposizioni insufficienti ed inefficaci per aggredire e ridurre la precarietà nel mondo della scuola.

Cosa proponiamo:

1.      Assunzioni che partono a settembre 2019 grazie alla fase transitoria di immissione in ruolo che valorizza il personale abilitato e non abilitato con 3 annualità;

2.      Copertura di tutti i posti vacanti e disponibili (comprese deroghe su sostegno e organico di fatto);

3.      Formazione ed abilitazione in servizio del personale non abilitato (solo per la fase straordinaria);

4.      Pianificazione di concorsi ordinari biennali sui posti disponibili su base regionale

5.      Superamento del blocco quinquennale per i neo assunti.

 

Risorse certe e qualificate fin dal primo giorno di scuola

Programmare con obiettivi chiari a breve e lunga scadenza

 

Nella mattinata di mercoledì 20 febbraio le Organizzazioni sindacali hanno organizzato un’assemblea di docenti e personale Ata che dalle 11:00 alle 13:00 si riunirà in presidio davanti la Prefettura di Corso Garibaldi.
Una delegazione sarà ricevuta dal Prefetto per consegnare i dati sulla situazione attuale e le proposte dei sindacati in merito.

 

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