31 OTTOBRE: METALMECCANICI IN SCIOPERO PER IL FUTURO DEL LAVORO
Per il prossimo 31 ottobre le segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm hanno proclamato due ore di sciopero in tutte le aziende metalmeccaniche della penisola: uno stop per chiedere che si risolvano le crisi industriali e occupazionali, per far ripartire gli investimenti, per riformare gli ammortizzatori sociali e per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Questi i temi per titoli che vedranno le tute blu impegnate in uno sciopero di due ore che a Reggio Emilia e provincia riguarderà le ultime due ore del turno di lavoro e sarà così articolato :
– Lavoratori del turno notturno: sciopero le due ultime ore del turno iniziato il 30 ottobre, anticipando l’uscita di due ore nella giornata del 31
– Per i lavoratori che svolgono attività con orario spezzato e nei turni mattina e pomeriggio, “esclusivamente” le ultime due ore del turno.
– Lo sciopero riguarda solo la data del 31 ottobre 2019, nelle aziende in cui è prevista attività vi sarà ripresa produttiva dal 1 novembre.
Le motivazioni dello sciopero di giovedì prossimo si racchiudono in tre numeri: 160 tavoli di crisi aziendali irrisolti al Mise, 200 milioni di ore di utilizzo di cassa integrazione (gennaio-settembre 2019) e quasi 700 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno a oggi.
Lo sciopero vuole tenere insieme la sicurezza del posto di lavoro e la sicurezza sul posto di lavoro.
I sindacati metalmeccanici chiedono un confronto urgente al Governo per la revisione degli ammortizzatori sociali che fermi la chiusura di stabilimenti in Italia, in quanto la sola reintroduzione della Cig per cessazione di attività è ritenuta insufficiente. C’è bisogno di politiche industriali per progettare uno sviluppo basato sull’innovazione che consenta una produzione eco-sostenibile, gestendo la fase di transizione con il mantenimento dell’occupazione.
E’ necessario impedire le delocalizzazioni sia delle multinazionali che delle aziende più piccole verso Paesi a più basso costo del lavoro ed impatto ambientale.
I sindacati metalmeccanici chiedono che si ponga fine alla lunga catena degli infortuni sul lavoro attraverso controlli e prevenzione. I lavoratori non possono rischiare la propria vita sul posto di lavoro.