IL TERRENO DI CELLA NON SARA’ VENDUTO MA USATO PER FINI SOCIALI

20 Febbraio 2018

Paolo Bonacini, giornalista

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Gli assessori del Comune di Reggio Emilia Daniele Marchi (patrimonio) e Alex Pratissoli (rigenerazione urbana) rispondono al nostro articolo “White sbiadita List” con una nota che pubblichiamo:

“Alcune puntualizzazioni di sostanza alle sollecitazioni dell’articolo del 20 febbraio 2018 sono doverose, per dare un quadro più chiaro ed esaustivo alle opportune domande che pone. Domande importanti, davanti alle quali è giusto confrontarsi col massimo di trasparenza ma anche di specificità delle risposte sul piano tecnico, onde evitare fraintendimenti e incomprensioni che possono sorgere se non si entra nel dettaglio delle questioni una per una.

Per maggiore chiarezza procediamo per punti.

  1. Le sei sentenze con la quali l’Amministrazione comunale di Reggio Emilia è entrata in possesso dell’area in via Croci a Cella impongono la demolizione della lottizzazione abusiva e di tutte le opere che insistono sulla stessa, e l’impossibilità del loro riutilizzo.  Si è trattato, com’è noto, di un lungo e durissimo contenzioso che, al termine delle operazioni di demolizione, costerà al Comune decine di migliaia di euro. Questa strada, non certo la più semplice né in discesa, è stata percorsa tutta, al di là del costo che ne è derivato per la collettività, proprio in osservanza a quei principi di legalità e di rispetto delle regole ai quali abbiamo sempre uniformato la condotta dell’ente pubblico.
  2. La delibera delle aree acquisite a patrimonio dell’Amministrazione che comprende anche questo terreno, passaggio complessivo questo che comprende tutte le aree e avviene – lo specifichiamo – per atto formale ogni anno anche qui in rispetto a puntuale normativa, non significa assolutamente che il terreno di Cella sia in vendita, anzi. Prova ne è che non c’è alcun bando per avviarne la cessione a chicchessia. Né questo bando ci sarà. Questa consapevolezza il Comune l’ha sempre avuta e l’ha sempre espressa – come correttamente sottolineato da Paolo Bonacini riferendo le parole dell’assessore Pratissoli. Il valore simbolico di questa vicenda nella stagione antimafia che Reggio Emilia vive è altissimo e l’Amministrazione si comporta di conseguenza. Quella è un’area in disponibilità del Comune e intendiamo, una volta terminate le opere di demolizione, raccogliere manifestazioni di interesse per il riutilizzo della stessa in ambito di attività a uso ricreativo, sportivo e sociale attraverso l’istituto della “concessione precaria”, ovvero limitata nel tempo.
  3. La battaglia sulla White List di Reggio Emilia è una cosa che abbiamo condotto seriamente, fra grandi difficoltà e che rivendichiamo a fondo. Un percorso, lo ribadiamo, non semplice, dato il quadro di riferimento normativo in Italia. Possono infatti fare richiesta solo certe categorie merceologiche, e non tutte le categorie di lavori afferenti di lavoro edilizio. I tempi di risposta sono inevitabilmente medio lunghi per la delicatezza delle indagini che vengono svolte. Ma una volta iscritti – se non intervengono novità verificate sull’azienda – si ha il vantaggio di poter procedere in modo spedito in tutte le verifiche antimafia che abbiamo introdotto con il Protocollo siglato con la Prefettura. Un Protocollo talmente rigoroso e stringente da non avere eguali in Italia. Per dare ancora più visibilità e forza ci siamo inoltre spinti un passo in avanti, realizzando – in accordo sempre con la Prefettura e tutte le associazioni di categoria – il marchio “White List” cioè uno strumento che qualifica l’offerta commerciale delle imprese iscritte alla white list anche sotto il punto di vista della legalità.
  4. Va da ultimo sottolineato che l’assegnazione dei lavori di demolizione alla ditta che ha vinto l’appalto è in “aggiudicazione provvisoria”, e cioè si stanno facendo tutte le dovute verifiche di legge sulla medesima, per verificarne la congruità a operare secondo le normative vigenti, in totale trasparenza.”

 

Risponde Paolo Bonacini:

Prendiamo atto volentieri delle precisazioni dei due assessori.

Che l’area di via Croci potesse finire in vendita non ce lo siamo inventati. Nel sito on line del Comune, alla sezione: “VENDITA IMMOBILI DI PROPRIETA’ COMUNALE”, è disponibile la “Consultazione preliminare di mercato”, pubblicata l’8 febbraio 2018, nella quale si legge che il Comune ha approvato il proprio piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari per il triennio 2018/2020, “il cui estratto viene pubblicato al fine di consentire a soggetti eventualmente interessati all’acquisto di uno o più beni immobili di presentare al Comune la propria manifestazione di interesse”.

Dedurre da queste indicazioni che l’area di via Croci NON E’ IN VENDITA sarebbe stato davvero azzardato. Ben venga quindi la precisazione di oggi e l’impegno del Comune a NON vendere. Con l’intesa che NON vendere significa qui NON vendere. E non il contrario.

Quanto all’importanza della White List e dei Protocolli di legalità, siamo tutti d’accordo. I tempi delle procedure sono medio lunghi non tanto o solo per la delicatezza delle indagini ma anche per una cronica ristrettezza di personale nella nostra Prefettura. Diciamolo senza vergogna e cerchiamo le più idonee soluzioni.

 

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