NUOVO ANNO SCOLASTICO: INIZIO NEL CAOS PER I SUPPLENTI

18 Settembre 2018

ANNO SCOLASTICO, GRADUATORIE D’ISTITUTO NON AGGIORNATE
INIZIO CON CAOS PER I SUPPLENTI. 
Dal Miur approssimazione e irresponsabilità”

C’è molta confusione in questi giorni tra i docenti precari e il personale delle segreterie, in relazione alle modalità con le quali saranno convocati i supplenti per poter garantire il regolare avvio dell’anno scolastico e alla tipologia di contratto che sarà stipulato.

Si tratta di uno stato di confusione generato da scelte del MIUR che reputiamo sbagliate e dannose, a partire dall’allungamento fino al 10 settembre del termine per i docenti che dovevano inserire nelle graduatorie eventuali nuove abilitazioni o specializzazioni sul sostegno.

Da ciò scaturiscono, a cascata, le difficoltà e l’incertezza di questi giorni per i docenti e per il personale delle segreterie nonché per i dirigenti che devono stipulare i contratti sui posti rimasti vacanti dopo le immissioni in ruolo e le supplenze effettuate dall’Ufficio Scolastico Provinciale
I posti che saranno assegnati in questa fase avranno formalmente durata fino al 30 giugno o al 31 agosto 2019, ma conterranno una clausola risolutoria la quale, secondo quanto disposto dall’art. 41 comma 1 del CCNL Istruzione e Ricerca 2016/18, prevede che “Tra le cause di risoluzione dei contratti a Tempo Determinato vi è anche l’individuazione di un nuovo avente titolo a seguito dell’intervenuta approvazione di nuove graduatorie”.

Le nuove graduatorie saranno appunto quelle che risulteranno dalla chiusura della seconda finestra del 10 settembre scorso. La complicazione nasce dal fatto che dopo questa data è necessario attendere tempi tecnici per la lavorazione e la pubblicazione delle stesse. Una volta pubblicate e disponibili per le scuole, saranno incrociate per poi procedere, analogamente a quanto avvenuto l’anno scorso, alla convocazione generale per l’assegnazione degli incarichi definitivi al 30 giugno o al 31 agosto.

È possibile che chi viene chiamato in questi giorni, dalle vecchie graduatorie, possa rimanere sullo stesso incarico fino alla naturale scadenza del contratto dopo l’approvazione delle nuove graduatorie? È possibile sì, ma ovviamente non è possibile dare certezze o garanzie su questa eventualità visto che non si è in grado di prevedere tutti i possibili movimenti dalle graduatorie.
Tutta questa incertezza sta generando ovvie preoccupazioni tra i docenti precari, senza i quali nessuna scuola è in grado di funzionare correttamente e, innegabilmente potrà avere ripercussioni sulla didattica e sugli studenti che rischiano di trovarsi un insegnante da inizio anno fino ai primi di ottobre e un altro diverso da lì alla fine dell’anno.

Ci sembra necessario ribadire che la responsabilità di tutto questo non è da imputare all’Ufficio Scolastico Territoriale di Reggio Emilia, o alle reti degli ambiti e né tanto meno alle scuole anzi, vogliamo evidenziare l’enorme sforzo, importante e significativo, di tutto il personale che in condizioni chiaramente complicate sta operando per ridurre al minimo i disagi per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti da queste operazioni: i docenti precari, gli studenti e le famiglie in primis.
La responsabilità è da imputare esclusivamente al MIUR che, nonostante fosse stato avvisato dalla Flc Cgil nazionale delle possibili conseguenze di un allungamento dei tempi, ha scelto ugualmente di procedere con tempi e modalità sbagliate e dannose. Per contenere il più possibile i disagi, sono state comunque attivate su sollecitazione delle Organizzazioni Sindacali della Scuola,alcune operazioni che però non azzerano i disagi e la grande confusione, ma contribuiscono solo a ridurne alcuni effetti negativi.
La Flc Cgil è sin da ora impegnata ad attivarsi per evitare che la stessa situazione si possa ripetere anche a settembre 2019, cosa che avverrà sicuramente senza un intervento decisivo da parte del Ministero: la scuola non merita questi livelli di approssimazione e di irresponsabilità.

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