JOLLY LAMPADARI: PIU’ OMBRE CHE LUCI
“Abbiamo appreso dai giornali della rinascita di “Jolly Lampadari” diventata ora “Jolly Luce” con nuova sede a Puianello. Siamo crucciati e sorpresi – spiega la Fiom Cgil di Reggio Emilia che segue l’azienda – da alcune dichiarazioni rilasciate dall’ex titolare, Ivano Bertolani, in merito alla gestione dei licenziamenti e chiediamo di far “luce” sullo svolgimento di alcune dinamiche che hanno portato alla perdita di quasi una ventina di posti di lavoro”.
Ricostruiamo i fatti: nel maggio 2016 la “Jolly Lampadari” ha fatto richiesta al tribunale di Reggio di “concordato preventivo con riserva” per dissesto finanziario, il Tribunale in aprile 2017 ha emesso sentenza di omologa del concordato sciogliendo la riserva, inserendo come condizione la vendita di un capannone di proprietà del sig. Bertolani, non giudicato indispensabile per l’esercizio dell’azienda, i cui proventi sarebbero stati necessari per liquidare creditori, forntiori e stipendi arretrati dei dipendenti compresi.
A partire da settembre 2016 il Sig. Bertolani ha provveduto ad una progressiva riduzione del personale, sono stati nove i dipendenti licenziati, a cui non sono state liquidate alcune mensilità e il Tfr. Solo alcuni mesi dopo hanno potuto accedere al Fondo di Garanzia dell’Inps per il recupero del solo TFR.
Il piano concordatario, omologato in aprile 2017, prevedeva invece che il pagamento dei creditori, tra cui i dipendenti con le retribuzioni arretrate, si concludesse entro 12 mesi; passano invece i mesi e nelle varie relazioni del Commissario Giudiziale nominato per la gestione della procedura concorsuale la situazione finanziaria della “Jolly Lampadari” precipita.
Nel marzo 2018 è stata infatti dichiarata la cessazione dell’attività, con ulteriori dieci licenziamenti.
“Ci risulta che pochi mesi dopo la cessazione attività della Jolly Lampadari sia stato acquistato il locale dove avrà sede la nuova attività Jolly Luce, mentre i lavoratori licenziati ad oggi sono in attesa di recuperare mensilità arretrate e parte del Tfr vincolato nella procedura concorsuale – aggiungono Lorenzo Rivi e Luana Mazza, funzionari Fiom Cgil -. Non ci sembra pertanto giusto ascoltare le dichiarazioni del sig. Bertolani rispetto a come sono stati gestiti i suoi storici dipendenti, a cui, come da lui sottolineato, auguriamo il miglior futuro nelle loro nuove attività lavorative. Lo stesso augurio lo rivolgiamo alla nuova attività aperta dalla famiglia Bertolani – concludono – con l’auspicio che per il futuro si operi con più correttezza e trasparenza” .