E’ STATO DI AGITAZIONE PER IL PERSONALE DELLA GIUSTIZIA

25 Marzo 2018

Lunedì 26 marzo la Fp Cgil ha proclamato lo stato di agitazione su tutto il territorio nazionale nel comparto della Giustizia.

Per rivendicare quanto pattuito col dicastero competente “a partire dall’accordo per la valorizzazione del personale firmato con il ministro Orlando e che registra gravi ritardi nella sua applicazione – spiega Maurizio Frigeri, segretario Fp Cgil Reggio Emilia – A tutto ciò si aggiunga che le assunzioni e gli scorrimenti della graduatoria della figura di assistente giudiziario, da noi fortemente sollecitati, stanno partendo in un clima di conflittualità tra lavoratori, a causa delle scelte errate dell’Amministrazione per quanto riguarda l’assegnazione delle sedi”.

Anche a Reggio Emilia, spiega il sindacato, la situazione lavorativa è pesantemente compromessa.

Il caos che si è generato con le graduatorie degli assistenti giudiziari sta creando seri problemi all’organizzazione del lavoro, e i disagi si avvertono quotidianamente tra i dipendenti negli uffici giudiziari del Tribunale e della Procura, con rischio di peggiorare un clima lavorativo già fortemente compromesso.

La grave e ormai cronica carenza di personale, originata da anni di blocco del turn-over, oltre a penalizzare ingiustamente i lavoratori sta mettendo seriamente in discussione il regolare svolgimento di un servizio fondamentale per i cittadini della comunità reggiana. – prosegue Frigeri – Non servono nemmeno soluzioni tampone per sopperire alla carenza di organici attraverso il reclutamento di personale comandato proveniente da altri enti, per non parlare dell’utilizzo di “forme sostitutive” del lavoro non contrattualizzate avvalendosi di stagisti, borsisti e di volontari in pensione”.

In Tribunale le scarse unità presenti in servizio, nonostante le recenti assunzioni, faticano sempre di più a seguire tutte le udienze che si tengono nella giornata, senza dimenticare che il tribunale di Reggio è sede del maxi-processo Aemilia.

A causa di questa situazione al limite del collasso, i dipendenti sono spesso costretti a rimanere oltre l’orario di lavoro, accumulando ore accantonate, senza che sia riconosciuto loro il lavoro straordinario per carenza di fondi.

Anche in Procura gli organici sono largamente insufficienti, tra gli assistenti giudiziari il saldo tra neo assunti e cessati per pensionamento tra qualche mese sarà in negativo. Oltre a ciò, ad aggravare la situazione è la mancanza, da anni, di un dirigente e tutta l’organizzazione ne risente a causa dei carichi di lavoro insostenibili.

Per quanto concerne l’Ufficio dei Giudici di Pace, a seguito del decreto del 2012 e quello dello scorso anno, con la chiusura delle sedi territoriali e dei vari accorpamenti sono aumentati procedimenti e competenze di questo ufficio, anche qui in una situazione di sottostima del fabbisogno di organici.

All’Ufficio di Sorveglianza di Reggio Emilia, che è competente delle carceri di Parma, Reggio e Piacenza, il personale amministrativo opera in condizioni di vera e propria emergenza; mancano infatti almeno un terzo degli addetti, un cancelliere e altre figure dirigenziali, mentre in alcuni settori si è addirittura quintuplicato il carico di lavoro.

Ritenere di far fronte agli oltre 10.000 procedimenti iscritti senza che l’attività subisca pesanti rallentamenti diventa inevitabile. – conclude Frigeri – Crediamo che il ministro Orlando debba dimostrare adesso, mantenendo gli impegni presi con i lavoratori e con i cittadini, di voler concludere il lavoro iniziato, dando avvio alle procedure concordate e aprendo una interlocuzione con le organizzazioni sindacali per risolvere le questioni pendenti”.

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