CORREGGIO: PER UN FUTURO A GESTIONE PUBBLICA DIRETTA DEL SERVIZIO AGLI ANZIANI

17 Aprile 2018

Da diversi mesi CGIL CISL UIL di Reggio Emilia stanno battendo sul tasto della riorganizzazione del sistema dei servizi agli anziani nel nostro territorio provinciale, a partire dai distretti della bassa reggiana e della montagna, proponendo un’unica soluzione ottimale in ogni distretto: la gestione associata dei servizi di tutti i comuni attraverso l’ASP (Azienda Pubblica di servizi alla Persona), unico strumento che permette di tenere insieme programmazione e gestione diretta dei servizi.

Ora a fronte dell’inchiesta penale in corso a Correggio nella casa di residenza anziani è necessario avviare una riflessione sulla sostenibilità dell’attuale assetto dei servizi socio sanitari presente nel distretto della Pianura reggiana.

Attualmente infatti si affiancano gestori pubblici e privati: l’ASP “Magiera Ansaloni”, nata nel 2008 dalla preesistente IPAB, gestisce direttamente e con buoni risultati, oltre al servizio di assistenza domiciliare per tutti i sei comuni dell’Unione, case di residenza e/o centri diurni di quattro comuni, cioè Rio Saliceto, Campagnola, S. Martino in Rio e Rolo; invece le strutture di Correggio e Fabbrico, dove già nel ‘98 era avvenuta la completa esternalizzazione dei servizi, continuano ad essere gestite, tramite gara d’ appalto, da soggetti cooperativi, quali Coopselios e Ambra.

In questa fase in cui il tema della gestione dei servizi alle persone non autosufficienti è tornato prepotentemente alla ribalta, i sindacati ritengono che tutti i gestori, pubblici e privati, del territorio siano chiamati in causa e debbano cogliere l’occasione per ragionare insieme sul futuro sistema dei servizi dell’Unione nel suo complesso, anche in funzione delle prossime scadenze dell’accreditamento dei diversi soggetti gestori.

CGIL CISL UIL non hanno dubbi: l’ente pubblico non può sottrarsi dall’esercitare un ruolo forte di governo dei servizi socio sanitari, che si realizza se c’è la capacità di leggere i bisogni dei cittadini e di programmare risposte adeguate, valorizzando il patrimonio di professionalità e competenze acquisite in tutti i servizi territoriali, pubblici e privati anche con politiche assunzionali.

Un unico soggetto pubblico quale una “nuova” ASP per tutti i comuni del distretto, oltre alla gestione diretta dei servizi può svolgere una funzione qualificata di indirizzo e consulenza per la programmazione che non può che qualificare il ruolo degli amministratori locali, valorizzando il contatto con le esigenze degli utenti e delle loro famiglie ed evitando quanto avvenuto nella casa di riposo di Mandriolo, dove, secondo quanto sostenuto da sindaco e assessori, non era loro giunta segnalazione alcuna.

L’intermediazione di un gestore esterno infatti, oltre a creare una distanza tra l’Ente pubblico e il cittadino, rende sicuramente più complicata la doverosa azione dei controlli della qualità dei servizi e del rispetto degli standard fissati dall’accreditamento, che competono al committente dell’appalto.

Un aspetto importante da affrontare, che compete alla Regione, è quello della revisione dei criteri di accreditamento, al fine di contrastare la tendenza per cui gli standard di qualità definiti come minimi divengano di fatto i massimi.

Pertanto CGIL CISL UIL chiederanno di avviare tempestivamente un confronto sul tema fra tutti i soggetti coinvolti, sindaci, AUSL, sindacati e associazioni di volontariato.

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