COLLABORATORI: GARANTIRE SALVAGUARDIA DEI COMPENSI DALL’ AUMENTO DELL’ALIQUOTA PREVIDENZIALE

6 Febbraio 2018

“Occorre intervenire per riequilibrare la disparità fra il carico contributivo dei collaboratori e quello dei dipendenti, evitando che gli aumenti dell’aliquota previdenziale previsti dalla Legge Fornero si scarichino sui compensi dei lavoratori determinandone una cospicua riduzione”.

Così ribadisce NIdiL Cgil dopo la pubblicazione della nota INPS sull’applicazione della Legge Fornero sul Mercato del Lavoro e successiva Legge 81/2017, che dal 1° gennaio 2018 prevede che l’aliquota contributiva dei collaboratori sia pari al 34,23%, di cui l’11,41% in capo al lavoratore. Per i dipendenti, invece, l’aliquota previdenziale è pari al 9,19%.

“Una discriminazione incomprensibile – denuncia NIdiL – resa ancor più odiosa dal fatto che a pagarne le conseguenze è una categoria di lavoratori fra le più deboli nel Mercato del Lavoro. I compensi dei collaboratori sono già spesso molto bassi, anche perché il legislatore del Jobs Act ha cancellato la norma che disponeva non potessero essere inferiori ai salari del dipendente corrispondente. Allo stesso tempo, però, sono fra i maggiori contribuenti dell’Inps, aiutando in maniera cospicua a ripianare le gestioni in deficit dell’Istituto.

Pur ritenendo corretta la parità contributiva fra dipendenti e collaboratori nell’ottica di una migliore prospettiva pensionistica (anche se da sola non sufficiente), il mancato intervento sul riequilibrio del carico contributivo ha determinato decurtazioni di compenso dei collaboratori già a partire dal 2016 (anno in cui già pagavano una quota contributiva superiore ai lavoratori subordinati).

“In questi anni, nelle diverse Leggi di Bilancio, abbiamo sostenuto specifici emendamenti sulla necessità di porre rimedio a questo problema, ma gli allarmi che abbiamo lanciato sono rimasti inascoltati nella totale indifferenza del Governo e del Parlamento.

Da parte nostra, continueremo a batterci per il ripristino di una condizione di equità e non discriminazione fra i lavoratori promuovendo, come stiamo già facendo, anche per via di accordi contrattuali il recupero di un corretto riparto dell’aliquota contributiva che tuteli i compensi dei collaboratori”.

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