ANNO SCOLASTICO 18-19: ANCORA TAGLI SUL SOSTEGNO
Anno scolastico 2018-2019: ancora tagli sui posti di sostegno
La riduzione non garantisce il diritto all’istruzione e una scuola inclusiva per gli studenti con disabilità.
Anche quest’anno scolastico le scuole reggiane si trovano in una situazione di grande difficoltà a causa della carenza di personale oramai cronica, sia nell’ambito della docenza sia del personale ATA.
Un’area di particolare criticità riguarda il sostegno agli alunni diversamente abili che hanno diritto ad un insegnamento individualizzato e personalizzato: area su cui già pesa l’endemica assenza di docenti specializzati.
Dai dati complessivi sugli organici si evince un taglio ai docenti di sostegno particolarmente significativo: il rapporto docenti/alunni con certificazione Legge 104 è passato da 1 insegnate ogni 2 alunni, ad 1 ogni 3,13. Un dato che segnala un evidente ostacolo al diritto allo studio per questi alunni e una grande difficoltà per i docenti curricolari nella gestione delle classi.
Ai numeri sempre troppo alti di alunni per classe si somma quindi l’incremento delle problematicità nella composizione di queste e, pertanto, diventa sempre più difficile, per i docenti, rispettare le didattiche individualizzate e personalizzate previste dalle norme vigenti.
La riduzione drastica delle ore di sostegno destinate agli alunni con certificazione determina così la riduzione della garanzia del loro diritto allo studio. Spesso gli alunni e le alunne si vedono ridotti i pacchetti orari da un ordine di scuola all’altro o da una classe all’altra, senza che ciò sia motivato da ragioni legate ai loro reali bisogni, o alla programmazione, ma solo da necessità economico-organizzative.
Altro elemento di problematicità è rappresentato dal cosiddetto “spezzatino orario”, cioè la frammentazione delle ore di presenza dei docenti a favore di una rotazione di più figure sugli stessi alunni. Un’organizzazione del lavoro sempre più diffusa che interrompe la continuità della relazione educativa ed affettiva che spesso si configura come il migliore facilitatore degli apprendimenti.
A questo si associa la crescente presenza di alunni con Disturbi specifici dell’apprendimento, che, pur non avendo diritto al sostegno, trova nella compresenza del docente di sostegno una figura di supporto in grado di agevolare il processo di apprendimento. Parallelamente assistiamo allo squilibrio nelle iscrizioni di alunni disabili o con DSA: ci sono infatti scuole con numeri risibili di alunni certificati, altre sovraccariche.
In questo contesto pesa il taglio ai collaboratori scolastici, responsabili della cura alla persona oltre che della collaborazione con i docenti durante l’accoglienza, la vigilanza e l’assistenza quotidiana negli spazi delle scuole.
Tutto questo accade in un panorama provinciale dove 25 scuole si trovano senza dirigente scolastico e sono state date “a reggenza”: il che vuole dire che su 50 scuole reggiane non vi è un dirigente fisso in quanto la stessa persona deve gestire due scuole, trovandosi spesso nella situazione di non conoscere nulla di una delle due nella quale si trova a lavorare per la prima volta. Lo stesso dicasi per almeno una ventina di scuole che non hanno un Dirigente dei Servizi Generali ed Amministrativi.
La realizzazione di una scuola inclusiva rappresenta una sfida centrale per il nostro sistema di istruzione, all’interno del quale rileviamo una costante crescita della presenza di studenti con disabilità, con disturbi specifici dell’apprendimento e in generale con bisogni educativi speciali.
Questa scuola non può essere sostenuta, come invece sta ora avvenendo anche nelle scuole reggiane, solo dalla buona volontà dei lavoratori, che sempre più faticosamente ne reggono il carico.
Formazione del personale e forte incremento in organico di diritto di posti di sostegno rappresentano le misure essenziali per garantire il diritto all’istruzione e a una scuola inclusiva per gli studenti con disabilità.