VERTENZA UNIGREEN: TUTTI GLI SVILUPPI A RISCHIO 105 PERSONE

11 Luglio 2016

UNIGREEN: 105 PERSONE SULLA STRADA SE IL LAVORO SE NE VA DA REGGIO

“Il lavoro deve restare a Reggio, le condizioni ci sono, serve la volontà. Lunedi alla direzione della Maschio Gaspardo ribadiremo la nostra posizione sul mantenimento delle attività a Reggio. L’occupazione della fabbrica ha questo scopo, ed andrà avanti con questo obiettivo.
E’ la posizione che la Fiom di Reggio porterà all’incontro convocato dalla Regione, che rappresenta tutti i lavoratori che stanno occupando da giorni lo stabilimento Unigreen a Roncocesi.
Questa fabbrica ha fornitori nel raggio di poche decine di chilometri, e spedisce i prodotti finiti a clienti al di là del Mediterraneo e dell’Atlantico, spostare la produzione in Friuli davvero aiuta le vendite? I lavoratori qui conoscono a memoria il prodotto e da anni mandano avanti la fabbrica da soli, praticamente senza gerarchia, garantendo qualità e fatturato. Dov’è la ragione industriale per spostare la produzione?
Domani durante l’incontro di domani la maggioranza dei lavoratori sarà in presidio davanti i locali della Provincia. Al loro posto, in una staffetta simbolica, vigileranno i cancelli Unigreen i delegati sindacali del Gruppo Emak (ex Gruppo Yama) che tre anni vendette la Unigreen al Gruppo Maschio, proprietà che oggi chiude lo stabilimento.
C’è una vicinanza profonda tra noi e loro, ed anche se non facciamo più parte dello stesso Gruppo i lavoratori di Yama si sentono ancora vicini a noi” ci ha detto Marcello Vita, Rsu della Unigreen “d’altronde non si possono cancellare oltre ventanni di lavoro sotto la stessa proprietà. diversi lavoratori di quelle aziende tutti i giorni passano dal presidio e ci chiedono di cosa abbiamo bisogno

Trentacinque famiglie stanno vivendo il dramma collettivo del rischio della perdita del lavoro, e 35 famiglie sono 105 persone, di cui oltre venti bambini, che si troverebbero senza fonte di sostentamento dal primo settembre.
I lavoratori della Unigreen hanno tutti più di quarantanni, e a Reggio Emilia in questo periodo di crisi quaranta è una età in cui già spesso si è considerati anziani per rientrare in azienda dopo che si è perso il lavoro
La Fiom ieri ha posto il problema dell’indotto, ma anche guardando solamente la ex-Unigreen si può comprendere che il problema non è affatto piccolo.
Ho 52 anni, sono operaio al montaggio, e a casa devo assistere mio padre anziano, qualsiasi trasferimento per me sarebbe impossibile” ci ha detto un lavoratore alla Unigreen da oltre 25 anni “Trovare un nuovo lavoro a Reggio? Magari… ma è impossibile alla mia età”.
Tra questi lavoratori, anche marito e moglie (genitori di due figli), entrambi dipendenti della Maschio, che in questi giorni insieme stanno occupando la fabbrica, e poi molte famiglie monoreddito, e tanti padri e madri che in questa fase della propria vita non sarebbero in grado di gestire un trasferimento, senza traumi pesanti per la famiglia.

Questa mattina, dopo il turno notturno di presidio, alcuni lavoratori hanno parlato in conclusione delle Sante Messe della domenica delle parrocchie di Pieve, Cavazzoli e Roncocesi. “Tanta attenzione e molta solidarietà reale da parte dei parrocchiani. Da giorni ci stanno portando acqua e generi alimentari, e ci hanno detto che continueranno a farlo. Li ringraziamo“.

10 Luglio 2016

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UNIGREEN: È ALLARME INDOTTO

Se andasse in porto la chiusura dello stabilimento Unigreen della Maschio Gaspardo di Roncocesi ci sarebbero conseguenze pesanti anche per i fornitori.
Il sessanta percento dei fornitori di Unigreen sono imprese reggiane e un altro venti percento sono ditte della regione.
“Stimiamo che complessivamente siano attività che danno lavoro ad altre 40/45 persone” commenta Simone Vecchi della Fiom di Reggio. “Gli imprenditori con cui abbiamo parlato sono seriamente preoccupati, sanno benissimo che il trasferimento della produzione a 300 chilometri significa un aumento dei costi di logistica e quindi una probabile cessazione dei contratti con Maschio“.
Da un’analisi effettuata dalla Fiom di Reggio durante i giorni di occupazione dello stabilimento emerge che Maschio Gaspardo produce almeno quattro milioni di euro annui di giro d’affari sul nostro territorio, oltre alla Unigreen che nel solo 2016 ha già fatturato 5 milioni nel primo semestre.
I metalmeccanici della Cgil hanno contattato i dieci maggiori fornitori del territorio, aziende di Reggio, Campagnola, Correggio, Bibbiano, Rolo e Bagnolo, per stare ai più importanti, con volumi di vendite per Maschio che vanno dai 30 agli 800 mila euro, con cui Unigreen intrattiene rapporti da venti ed in alcuni casi anche trent’anni, molto prima della acquisizione da parte della Maschio Gaspardo.
Si tratta di attività per lo più di carpenteria, ma anche componenti elettrici, cisterne di plastica, pompe, lavorazioni meccaniche, trattamenti e fusione.
Sono aziende che, soprattutto le più piccole, già l’anno scorso avevano sofferto per un rallentamento dei tempi di pagamento e che oggi sono consapevoli che rischiano di perdere definitivamente il lavoro.

Come spesso accade sono gli artigiani che rischiano maggiormente, e si ritiene che due ditte artigiane contattate, da 5 e da 12 dipendenti, rischierebbero la chiusura se dovessero perdere le commesse di Maschio Gaspardo.
Per tali ragioni, afferma la Fiom Cgil, sarebbe un grave errore considerare la.vertrnza Unigreen come un problema che riguarda solo 35 lavoratori.

Nel frattempo l’occupazione dello stabilimento entra nel decimo giorno, e continuano le testimonianze di solidarietà: questa mattina alcune decine di lavoratori della Ognibene Power hanno svolto un presidio davanti al proprio stabilimento per dare attuazione al blocco degli straordinari previsto per il contratto nazionale, e subito dopo si sono recati alla Unigreen portando acqua e viveri.
Contemporaneamente anche i volontari di Emergency sono tornati al presidio con torte e pizze.
È straordinaria e davvero commovente la risposta spontanea di solidarietà che questa città ci sta dimostrando, e ci dà la forza di continuare e resistere” hanno commentato alcuni lavoratori che hanno passato la notte nella propria fabbrica.

9 Luglio 2016

UNIGREEN: SUSANNA CAMUSSO IN VISITA AL PRESIDIO “LA CGIL E’ CON VOI

“La Cgil è con voi”. Susanna Camusso ieri alle 21 ha partecipato all’assemblea serale dei 35 lavoratori Unigreen che da oltre una settimana stanno occupando lo stabilimento per difendere il lavoro.
Insieme a lei il Segretario della Cgil Emilia Romagna Vincenzo Colla ed il Segretario della Camera del Lavoro Guido Mora.
Il Segretario Generale della Cgil, dopo aver concluso la commemorazione dei martiri del 7 luglio 1960 a Reggio si è recata a Roncocesi per tessere una continuità tra la lotta di allora ed il presente, tra il rischio di derive autoritarie per la democrazia di quegli anni ed i danni sociali causati  dalla finanziarizzazione dell’economia del nostro tempo, un filo conduttore che vede da sempre la Cgil schierata da una parte sola.

Diversi lavoratori sono intervenuti per spiegare a Camusso la storia della propria azienda, l’orgoglio per il proprio lavoro, il dramma della sua perdita ma anche la forza che insieme al sindacato si è trovata in questa occupazione.
La vostra unità è la precondizione per la buona riuscita della vertenza” ha detto loro il Segretario generale della Cgil “e noi faremo la nostra parte per costruire insieme alle camere del lavoro locali quella coalizione tra gli  stabilimenti delle diverse città necessaria alla difesa del lavoro di tutti”.
Gli operai e gli impiegati della Unigreen hanno descritto la vicenda di uno stabilimento produttivo che ancora oggi continua ad avere un buon portafoglio ordini, che non è in crisi per mancanza di lavoro, che vende le macchine che produce e che non fa uso di ammortizzatori sociali. “La cosa che ci fa più rabbia è che sappiamo esserci ordini anche per il 2017 e questi ci chiudono! Vogliono risparmiare sui nostri stipendi e basta, altro che crisi, ma per molti di noi il licenziamento sarebbe devastante” ha detto un operaio del montaggio parlando con il leader Cgil.
Avete l’appoggio di tutta la Cgil” ha concluso Camusso salutando i lavoratori “tenete duro perché siete dalla parte della ragione, la Cgil non vi lascerà soli“.
La giornata di oggi si è caratterizzata per la prima Trasferta di Lotta dei lavoratori Unigreen.
Una delegazione si è infatti recata a Cremona dove le Rsu dello stabilimento Feraboli della Maschio Gaspardo avevano dichiarato un’ora di assemblea in sciopero per accogliere i compagni reggiani. Il confronto sul futuro dell’azienda, la preoccupazione per il destino anche dello stabilimento di Cremona ha portato i colleghi lombardi a proseguire lo sciopero con un’altra ora, confrontandosi cosi sulle prossime iniziative da attivare insieme.

Intanto è giunta alla Fiom Cgil la convocazione da parte dell’assessorato alle attività produttive della regione Emilia Romagna.
L’incontro richiesto si svolgerà lunedì alle 9 presso i locali della Provincia in Piazza San Giovanni 4.

 

7 Luglio 2016

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UNIGREEN: CONTINUA IL PRESIDIO PERMANENTE E LA FIOM CHIEDE UN INCONTRO CON LA REGIONE

La Fiom Cgil oggi ha richiesto all’Assessorato alle Attività Produttive ed alla Presidenza della Regione Emilia Romagna di convocare un incontro sulla vertenza che riguarda lo stabilimento Unigreen della Maschio Gaspardo a Roncocesi di Reggio Emilia.

È stato chiesto alla Regione di intervenire per evitare che un altro pezzo dell’industria emiliano romagnola varchi i confini impoverendo dal punto di vista produttivo e sociale la nostra Regione.

In coerenza con gli impegni assunti con il Patto per il lavoro stipulato con Cgil Cisl Uil Emilia Romagna occorre che tutti i soggetti sociali ed istituzionali siano insieme protagonisti della salvaguardia del patrimonio industriale regionale.

Nel frattempo prosegue il presidio permanente dei lavoratori della Maschio Gaspardo dentro la fabbrica.
In questi giorni si sono moltiplicati i gesti di solidarietà e vicinanza alla lotta dei lavoratori.
Non solo il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi che ieri ha dichiarato il proprio appoggio al presidio, ma anche ex colleghi, dipendenti del gruppo Yama (proprietaria fino al 2013) e normali cittadini di Roncocesi e Cavazzoli che si sono avvicinati per capire e per sostenere la vertenza.
Delegati sindacali di tante aziende stanno portando la solidarietà in rappresentanza dei propri colleghi insieme ad attivisti dello Spi che da subito si sono recati al presidio; una solidarietà non solo simbolica ma concreta: lettini e coperte per la notte, tende per il sole battente di queste calde giornate, acqua e generi alimentari di ogni tipo per rafforzare e dare continuità alla vertenza.
La difesa del lavoro di uno stabilimento produttivo è un problema che riguarda tutti, a partire dai fornitori che per oltre il 60% sono tutti reggiani.
È stato inoltre proclamato sciopero di solidarietà nello stabilimento Maschio Gaspardo di Cremona per il prossimo venerdì quando una delegazione dei lavoratori reggiani si recherà presso quello stabilimento per spiegare ai propri colleghi lombardi la propria lotta.

Domani mattina il corteo cittadino indetto da Fim Fiom Uilm verrà aperto da operai ed impiegati dello stabilimento Ex Unigreen.
La difesa del lavoro e insieme a quella del potere d’acquisto sono due facce della stessa medaglia, che è la dignità delle persone che lavorano” ha dichiarato la Fiom di Reggio Emilia.

5 Luglio 2016

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