SETA: “NON SIAMO FANNULLONI:CI SACRIFICHIAMO PER GARANTIRE IL SERVIZIO”

16 Giugno 2016

Non siamo fannulloni“. Gli autisti reggiani di Seta replicano a muso duro al direttore dell’azienda di trasporto pubblico Roberto Badalotti sulle assenze dei dipendenti.
Trenta giorni di assenze nei bacini di Reggio, Modena e Piacenza del tutto legittime ma, secondo il dirigente, eccessive e da ridurre per poter armonizzare i contratti dei tre territori. Questo quanto dichiarato dall’azienda. Gli autisti reggiani però non ci stanno e segnalano che, “a causa dell’organico sottodimensionato, si sono anzi sacrificati a lavorare più del dovuto”.
La questione sarà portata in discussione nel prossimo tavolo di confronto con l’azienda, già fissato per il 21 giugno.

Siamo pronti ad un confronto, ma vogliamo che sia fatto nel merito. Prima di parlare di produttività bisogna discutere anche delle condizioni dei lavoratori – spiega il segretario provinciale della Filt Cgil, Marco Righi, insieme al collega della Faisa Cisal, Vincenzo Miglino -. In primo luogo mediamente le giornate di assenza nel bacino reggiano per attività sindacale sono meno di 300, neanche il 15% di quelle contestate dall’azienda, suddivise peraltro tra sei sigle di categoria“.

Inoltre, “le assenze sono tutte giustificate per assistere dei disabili (con la legge 104), per donare il sangue o per permessi sindacali che sono previsti dalla legge – continuano i sindacalisti -. Non stiamo abusando di niente e se proprio si vuole fare un conto esatto sui permessi si utilizzi il contatore previsto dal contratto nazionale, come chiediamo da tempo“.

Il rovescio della medaglia è appunto ilsuper lavoro” degli autisti per coprire le carenze dell’organico, stimate in almeno 25 unita”. Tra ferie maturate e non godute e riposi aggiuntivi non effettuati, ogni lavoratore ha una media di 30 giornate libere arretrate all’anno.

Inoltre, ogni autista di Seta, da settembre a giugno per ricoprire i picchi della stagione scolastica, ha anche fatto la “flessibilità” e gli straordinari richiesti.

Tutti noi – dice Miglino- abbiamo tirato la cinghia e dato il massimo della produttività per fornire un servizio ai cittadini. Le dichiarazioni dell’azienda mettono solo zizzania tra i lavoratori“.
Altro punto evidenziato dai sindacati è quello del premio di risultato, di cui Seta ha annunciato un aumento. “Sarebbe bene farlo, invece di annunciarlo solamente – chiosano – è da febbraio che lo aspettiamo e intanto, anche se in casi sporadici, alcuni neo assunti in azienda hanno deciso di rinunciare al lavoro perché con 1.040 euro al mese non ce la fanno“.

Ultimo nodo che non può attendere è per i sindacati quello delle cosiddette “clausole sociali“, che garantiscono la salvaguardia dell’occupazione nei casi in cui le gare assegnino il servizio a un altro gestore.
Bisogna affrontare il tema visto che l’anno prossimo i bacini andranno a gara per l”affidamento del servizio” – chiudono Filt e Faisa Cisal.

Soddisfazione delle sigle invece per l’accordo raggiunto martedì scorso che parifica il trattamento economico di 80 neo assunti a quello degli altri dipendenti. “Finalmente per la prima volta dal 2013 siamo riusciti a costruire una risposta per questi lavoratori“, commenta Marco Righi.

 

COMUNICATO STAMPA DI FILT CGIL, FIT CISL, UILTRASPORTI, FAISA CISAL Emilia Romagna

Abbiamo letto con un certo stupore le dichiarazioni del Direttore Generale di SETA che affronta sulla Gazzetta di Reggio di ieri il tema della riduzione dei permessi sindacali, peraltro mai discusso con le OO.SS.. Il Direttore sa che non abbiamo neppure iniziato la discussione sull’armonizzazione contrattuale e che, a nostro avviso, i temi da affrontare sarebbero ben altri, a partire dalla definizione di un piano industriale di cui oggi conosciamo solo le linee guida o la volontà vera di partecipare alle gare del TPL. Ma vorremmo rassicurare il Direttore Generale Roberto Badalotti, noi non ci sottraiamo a nessuna discussione, e lo abbiamo ampiamente dimostrato con la firma dell’accordo transitorio sui neo assunti. Vorremmo inoltre ricordare che il tema della riduzione dei permessi sindacali è già ricompreso e quantificato nel rinnovo contrattuale appena sottoscritto e per quanto riguarda le assenze di varia natura fa testo la legge e non la contrattazione con le parti sociali. Ci auguriamo che l’azienda dimostri la volontà di affrontare l’armonizzazione contrattuale, riconducendo la discussione nei luoghi deputati e non strillando “crociate mediatiche” sulle pagine dei giornali. 16.06.16

 

 

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