SERVIZI BASSA REGGIANA: VOGLIAMO STIMOLARE UN DIBATTITO SUL FUTURO DEL WELFARE LOCALE

6 Maggio 2016

La Funzione Pubblica Cgil rimanda al mittente, cioè ai Comuni dell’Unione bassa reggiana, l’accusa di “creare inutili allarmismi sulla situazione dei servizi”.
Il punto, ribadisce la FP CGIL è che “le scelte adottate dalle singole amministrazioni non convergono in un disegno complessivo di sistema, manca la presenza di un quadro articolato e organizzato dei servizi sul territorio, indipendentemente dalle risorse impegnate che questa organizzazione sindacale non ha mai messo in discussione”.

Basti osservare che all’Azienda pubblica dei Servizi alla Persona ovvero ASP “Progetto Persona” sono stati trasferite le strutture di Casa Protetta e Centro Diurno di Luzzara, Gualtieri, Poviglio, Guastalla e Boretto mentre i servizi di centro diurno e domiciliare di Reggiolo, così come i servizi di Novellara, hanno manifestato intenzioni del tutto differenti. – continua il sindacato – Mentre meritano un capitolo a parte i servizi socio-assistenziali di Brescello che, a seguito delle tristi vicende che hanno portato allo scioglimento del Comune per mafia, ad oggi è ancora in attesa dell’estinzione dell’IPAB (Istituto pubblico di assistenza e beneficenza)”.

Ma la Funzione Pubblica chiude il cerchio anche sulla questione del personale dell’Asp che oggi conta 120 addetti di cui 35 in somministrazione “si superano di gran lunga i limiti imposti contrattualmente – sostiene Maurizio Frigeri, segretario della FP di Reggio Emilia – e smentisce nuovamente quanto affermato dai Sindaci sull’investimento in tema di stabilizzazione e assunzione di personale”.
Per quanto riguarda invece l’Azienda Speciale che si occupa di gestire i servizi educativi 0-6 degli otto Comuni , ma anche tutti i progetti di sostegno scolastico e psicologico, gli sportelli sociali, le attività integrative (campi gioco- laboratori-iniziative per la cittadinanza) e che rappresenta la risposta sul territorio per centinaia di famiglie con minori, “va evidenziato che ancora oggi dopo anni dalla sua istituzione – prosegue Frigeri – sconta enormi deficit in ambito di autonomia sia economica che gestionale, dovendo rispondere di volta in volta alle pretese dei singoli amministratori dedicati più ai livelli di consenso che di efficientamento dei servizi. Il risultato è anche in questo caso, il sistema delle relazioni sindacali risulta inadeguato a fronte di una controparte che non ha mai potere decisionale sugli aspetti che riguardano l’organizzazione dei servizi, il trattamento del personale, l’applicazione di tutte quelle norme che caratterizzano i servizi pubblici”.

In discussione, secondo il sindacato del pubblico impiego, è quindi la situazione ibrida determinata dalla natura giuridica privata dell’Azienda Speciale a fronte di una proprietà totalmente pubblica, nonché dall’applicazione di contratti differenziati ai lavoratori e alle lavoratrici che svolgono le medesime funzioni.
Una situazione davanti alla quale – conclude l’Fp – c’è urgente bisogno di confronto e discussione.

Altezza righe+- ADim. carattere+- Stampa

Cerca in archivio per parola chiave

Archivi