TRA MEMORIA E PRESENTE: MAURIZIO LANDINI INCONTRA SILVANO CONSOLINI

2 Maggio 2016

L’incontro che Maurizio Landini ha voluto con con Silvano Consolini, storico delegato metalmeccanico delle Reggiane ai tempi dell’occupazione e dei trattori R60, prima di partecipare al corteo del primo maggio, è stato un incontro con la “memoria” e con la storia di Reggio Emilia.
Una memoria vivida e lucida che è testimonianza di un lungo percorso storico che oggi interroga il presente con domande più che mai attuali.
Insieme al segretario della Fiom Cgil hanno fatto visita a Silvano Consolini, presso la casa protetta Villa Erika dove è ospite da alcuni anni, anche Guido Mora, Sergio Guaitolini, Tiziano e Gianni Rinaldini.
Incontrare Consolini ha significato sottolineare quel legame imprescindibile tra “democrazia e protagonismo dei lavoratori” , legame che passa tra condizione concreta e prospettiva di cambiamento della società. In una fase in cui vengono messi in discussione i presupposti per l’esistenza di un’organizzazione democratica e solidale dei lavoratori, che trova espressione nel sindacato.
Silvano Consolini, novantun anni e due occhi pieni di vita, ha raccontato le sue giornate oggi ma anche episodi della sua giovinezza nel mitico quartiere operaio del Cairo in cui è nato.
La sua storia è quella di un pezzo della storia operaia della nostra città che aveva il suo centro proprio nelle OMI. Sarà lui infatti, molti anni dopo, a fare da Virgilio all’interno del film di Albonetti, Boursier, Morbidelli I giorni dell’R60 e a guidare lo spettatore attraverso quei giorni difficili e memorabili dell’occupazione della fabbrica.

consolini e gli altri1
Silvano Consolini, classe 1925, figlio anche lui di un lavoratore delle OMI entra in fabbrica all’età di 14 anni. E’ la viglia della guerra, siamo nel 1939, e le Reggiane sono militarizzate e sottoposte ad un capillare controllo della polizia fascista.
E’ qui che Silvano entra in contatto con la rete clandestina dei comunisti. Parteciperà alle manifestazioni che seguirono la caduta di Mussolini il 25 luglio del 1943, e sarà presente anche il giorno dell’eccidio dei nove lavoratori e lavoratrici il 28 luglio.
Negli anni dell’occupazione (1950-51) è responsabile della sezione sindacale interna alla Fiom. Dopo la fine della lotta, con il licenziamento di cinquemila lavoratori, prosegue l’attività sindacale come segretario della Camera del Lavoro di Castelnovo Monti. Sarà poi segretario provinciale della Fiom dal 1964 al 1973, fino alla nascita dei Consigli di fabbrica, lasciando la guida della Fiom a Tiziano Rinaldini per entrare nella segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia.
Fino ad alcuni anni fa ha svolto attività di volontariato per lo Spi Cgil e per l’Inca.
Oggi continua a leggere e scrivere poesie e a seguire l’attualità con attenzione.
A raccontare una storia che è parte di questa città.

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