FALLIMENTO TRENKWALDER: LE AZIENDE UTILIZZATRICI PAGHINO GLI ARRETRATI
A Reggio Emilia in 350 aspettano ancora la retribuzione
L’agenzia per il lavoro Trenkwalder è stata dichiarata fallita lo scorso 7 dicembre dal Tribunale di Modena e non è stata in grado di pagare le retribuzioni dal mese di settembre 2016 a migliaia di lavoratori somministrati in tutta Italia (circa 10mila). In provincia di Reggio Emilia i lavoratori coinvolti sono circa 350 per somme che variano da poche centinaia di euro a diverse migliaia. La legge (articolo 35 comma 2 della L. Biagi poi ripresa nel Jobs Act) prevede la responsabilità in solido da parte delle Aziende utilizzatrici: in pratica gli stipendi e i contributi devono essere pagati dalle aziende utilizzatrici che surrogano l’agenzia.
Un pagamento che fin da subito il curatore fallimentare della procedura, Sido Bonfatti, ha dichiarato dove avvenire “senza se e senza ma” davanti alle diverse posizioni oppositive messe in campo dalle aziende per non pagare. In tutta Italia infatti una parte di utilizzatori, anche di grandi dimensioni e di tutti i settori, si sta trincerando dietro motivazioni tecniche in realtà superabili per non intervenire a pagare il dovuto ai lavoratori somministrati che hanno lavorato presso di loro contribuendo a produrre ricchezza.
“A distanza di mesi ci sono aziende che si sono messe in pari e aziende che ancora devono pagare gli stipendi di settembre – spiega Marco Barilli, segretario del Nidil Cgil di Reggio Emilia -. Si tratta di cifre piccole e grandi, ma soprattutto si tratta dell’esigibilità di un diritto. Le aziende stanno ponendo tantissimi problemi, ti propongono pagamenti a fronte di verbali di conciliazione con clausole tombali oppure tergiversano rimandando i pagamenti senza certezza. Il punto è – aggiunge Barilli – che molte persone sono in difficoltà economiche tenuto anche conto che spesso chi lavora in somministrazione ha inquadramenti contrattuali bassi”.
La situazione continua ad essere complicata e lo è ancor di più considerato che colpisce lavoratori occasionali, precari e con attività spesso a part time ed inseriti anche in catene di attività in appalto a part time.
In queste settimane il Nidil Cgil sta lavorando per recuperare gli arretrati, ma insieme ad aziende che hanno pagato ce ne sono altre che non sono ancora intervenute. Sul nostro territorio ad essere in stallo con i pagamenti sono la Sicam, la Comer, la Franzini Annibale, la Rcf, la Righi, la Carpenfer, la O&O e la Olivetti.
“Chiediamo ai lavoratori che ancora non lo hanno fatto dirivolgersi a noi – conclude il segretario del Nidil Cgil di Reggio Emilia – per provare a recuperare quanto dovuto. A gennaio veluteremo evenutali iniziative legali di tutela economica”.