EX OFFICINE REGGIANE: RENDIAMO LA PALAZZINA DEGLI UFFICI UN CENTRO DI RICERCA ED INIZIATIVE CULTURALI
L’interesse che nell’ultimo periodo si è riacceso intorno alle Reggiane rappresenta senza dubbio un fatto positivo. Al tempo stesso, questa rinnovata attenzione sottolinea ancora di più la serietà e la difficoltà dei problemi in gioco.
Le Reggiane, a partire dall’attuale situazione, propongono un nesso che lega il tema della storia e della memoria con le scelte politiche che riguardano la destinazione urbanistica ed architettonica dell’area. Sono in corso interventi parziali che dopo il capannone 19 del Tecnopolo prevedono un utilizzo dei capannoni 17 e 18, una sistemazione di Piazzale Europa e il prolungamento di Viale Ramazzini mediante la riapertura del tratto inglobato nel compendio industriale.
Da parte dell’Amministrazione Comunale, la scelta di procedere in questo modo, senza definire un quadro progettuale unitario sull’insieme dell’area, viene motivata con la disponibilità di finanziamenti e confidando che l’interesse pubblico sia presidiato dal Piano Strutturale Comunale e dallo strumento della Società di Trasformazione Urbana.
Sono evidenti i pericoli che comporta questa impostazione.
Non è chiaro che cosa si intenda fare. Si susseguono annunci che non trovano conferme. Non si coglie, in primo luogo, l’occasione che può diventare di straordinario interesse per aprire nella città una discussione pubblica, che favorisca l’espressione di proposte e di interventi dei soggetti culturali e sociali.
Pensare in complessivo, definire ipotesi progettuali sul futuro delle Reggiane, può, da una parte, costituire una difesa rispetto a soluzioni che tendano alla cementificazione e alla banalizzazione di questo luogo, dall’altra parte può aiutare a trovare interlocutori per interventi validi.
E’ compito dell’Amministrazione Comunale avviare e favorire un percorso di discussione pubblica, proponendo occasioni e sedi di confronto.
Da parte nostra avanziamo una precisa richiesta che riguarda la destinazione della Palazzina centrale della Direzione e degli uffici.
Per le sue caratteristiche architettoniche e per la sua collocazione, occorre fin da ora individuare con certezza questo luogo come lo spazio entro cui progettare la conservazione e la valorizzazione della documentazione storica e della memoria, per farne un Centro di studi, di ricerca e di iniziative culturali.
Inoltre, non si può trascurare che lo spazio adiacente alla palazzina degli uffici è il luogo “storico” ove avvenne l’eccidio del 1943, con la necessità di riportarvi al più presto la collocazione della lapide che lo ricorda e la sede naturale delle manifestazioni commemorative.
La storia delle Officine Reggiane è sia storia del Movimento Operaio, delle sue lotte contro le guerre e per la solidarietà dei lavoratori contro il potere, sia storia dello sviluppo industriale nel Novecento.
Per elaborare una proposta culturale che promuova valorizzazione, studi e ricerche è necessario rivolgersi a valide competenze storiche e scientifiche e prendere in esame esperienze che sono già presenti in diverse città.
Da parte della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e del Centro Studi R60 sono previste nelle prossime settimane alcune iniziative su questi temi, tra queste segnaliamo le seguenti.
- Il 27 giugno, nel 65° anniversario della prima uscita dalla fabbrica del trattore R60, progettato e costruito dai lavoratori durante l’occupazione, sarà presentato presso il cinema estivo Ex Stalloni, il film “I giorni dell’R60” che ricostruisce la storia delle Officine Reggiane e delle lotte dei lavoratori.
- Il 25 luglio, sempre presso il cinema estivo Ex Stalloni, in preparazione della manifestazione che ricorderà l’eccidio del 28 luglio 1943, sarà presentato il film “ Officine Reggiane, 28 luglio 1943. I percorsi della memoria”.
Ad entrambe le iniziative interverranno, sindacalisti, scrittori e storici.
Ricordiamo che presso l’archivio della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e del Centro Studi R60 è disponibile una vasta documentazione di carattere storico, ricerche, memorie e video-testimonianze.