BONUS SCUOLA:”NON POSSONO ESSERE EROGATI UNILATERALMENTE”
BONUS SCUOLA: “NON POSSONO ESSERE EROGATI UNILATERALMENTE”
I Sindacati annunciano che valuteranno se muovere azioni legali verso quegli Istituti che non
danno garanzia sui criteri
Nell’anno scolastico appena trascorso sono stati sperimentati, con risultati diversi, gli effetti della gestione del “bonus scuola”, cioè un nuovo tipo di salario accessorio introdotto dalla L 107 del 2015 -la cosiddetta “buona scuola” – la cui assegnazione è in capo al dirigente scolastico.
Tenuto conto che l’assegnazione del bonus presuppone una “motivata valutazione” e non è il risultato dell’ esercizio di un potere discrezionale, ma anche che si tratta di retribuzione accessoria “non possono essere esclusi passaggi di natura contrattuale”. Lo sottolineano FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda degli Insegnanti e SNALS reggiane, aggiungendo che “a Reggio Emilia vi sono Dirigenti Scolastici che hanno agito unilateralmente per l’assegnazione di questo incentivo economico e, tra questi, c’è chi non ha nemmeno fornito ai rappresentanti dei lavoratori l’informativa minima che lo stesso Ministero in un suo documento ufficiale ha ritenuto necessaria”.
Una situazione a due facce perché di contro molti Dirigenti Scolastici si sono invece impegnati a ricercare un’intesa sui criteri di distribuzione del bonus con le rappresentanze sindacali. La maggioranza dei capi d’istituto (quasi il 60%) ha infatti ritenuto opportuno “un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”, come suggerito anche dal Ministero in una circolare dell’aprile scorso.
A quelle scuole che hanno agito in maniera unilaterale i sindacati territoriali hanno inviato una diffida al fine di essere convocati ed ottenere la dovuta informazione sulla distribuzione delle risorse del “bonus”.
“Nel caso in cui gli istituti inadempienti non provvedano in breve tempo a fornire le dovute informative – spiegano FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Gilda degli Insegnanti e SNALS reggiane – daremo mandato ai nostri legali di procedere con una denuncia per comportamento antisindacale presso la Magistratura del Lavoro. L’informazione successiva sull’impiego del “bonus”, infatti, è un diritto sindacale: le pubbliche amministrazioni devono dare garanzia di trasparenza sull’impiego delle risorse, fornendo dati precisi sulle somme erogate, sui criteri utilizzati ed i nominativi dei destinatari di quel salario”.
“Come Organizzazioni Sindacali valuteremo altresì se avviare un’azione legale contro chi ha deciso unilateralmente l’utilizzo del salario accessorio, senza alcun confronto con i rappresentanti dei lavoratori e al di fuori della contrattazione integrativa”.
Trasparenza, condivisione e legalità: sono gli obiettivi che i rappresentanti dei lavoratori vogliono perseguire in ogni scuola con “la difesa di un’organizzazione del lavoro che sia frutto di regole condivise e la cui ricaduta vada al miglioramento complessivo dell’offerta formativa”.