ASSEMBLEA GENERALE CGIL REGGIO EMILIA CONDANNA I FATTI DI GORINO

25 Ottobre 2016

L’ASSEMBLEA GENERALE CGIL REGGIO EMILIA CONDANNA I FATTI DI GORINO

Un Ordine del giorno esprime solidarietà ai migranti coinvolti e ribadisce l’impegno dell’Organizzazione nella promozione di iniziative di accoglienza

L’Assemblea Generale della Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia riunita il 25 ottobre 2016, condanna quanto accaduto nella frazione di Gorino, Comune di Goro, in provincia di Ferrara, dove un gruppo di cittadini si é opposto all’accoglimento presso l’ostello locale di 12 donne e 8 bambini disposto dalla Prefettura locale nell’ambito delle iniziative di accoglienza.

A quelle donne e a quei bambini – così come a tutti coloro che fuggono dalla povertà e dalla guerra – l’Assemble Generale della Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia esprime solidarietà.

Quanto accaduto è un fatto grave che purtroppo non sorprende perché coerente con la campagna di quelle forze politiche e quei movimenti che in questi mesi hanno gridato all’invasione, ai ladri di lavoro, agli usurpatori dei finanziamenti pubblici.
Nessuna di queste forze si é mai pronunciata contro le guerre e il commercio delle armi esercitato anche dal nostro Paese nelle zone teatro di guerra.

  • L’Assemblea Generale ritiene necessario che la CGIL:
    continui il suo impegno in prima linea per promuovere iniziative e confronti per sostenere ed accogliere persone in cerca di salvezza e futuro;
    sia impegnata, anche a livello locale, affinché sia possibile concordare con la Prefettura e i Sindaci modalità attuative dello SPRAR e dei programmi di accoglienza che consentano il superamento della logica dell’emergenza per affrontare e gestire tutti gli aspetti relativi alla convivenza tra persone di diversa cultura non lasciando così spazio alle strumentalizzazioni;
  • sia impegnata, nello stesso tempo, a livello nazionale ed europeo, per chiedere le necessarie modifiche alle normative di legge che impediscono l’avvio di percorsi di integrazione dei profughi e richiedenti asilo, in tempi più brevi rispetto a quelli attuali.
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