APPELLO DI ADESIONE AL COMITATO PER IL “NO” AL REFERENDUM SU RIFORMA COSTITUZIONALE E IL “SI” AL REFERENDUM SU LEGGE ELETTORALE

11 Aprile 2016

Pubblichiamo l’Appello di adesione al COMITATO PER IL “NO” AL REFERENDUM SU RIFORMA COSTITUZIONALE E IL “SI” AL REFERENDUM SU LEGGE ELETTORALE a cui in questi giorni hanno aderito singoli dirigenti e attivisti della CGIL di Reggio Emilia

Manca ormai solo il voto della Camera, previsto in aprile, per l’approvazione di una revisione costituzionale che minerà l’architrave democratico del sistema politico ed istituzionale del nostro Paese basato sulla Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza al nazifascismo. Le modifiche costituzionali in atto, combinate con la nuova legge elettorale e con le riforme della Pubblica Amministrazione, realizzano una grande concentrazione di potere nelle mani del Governo e del suo capo, attribuendo di fatto ad un unico partito (che potrebbe anche essere espressione di una ristretta minoranza di elettori) potere esecutivo e potere legislativo, condizionando, altresì, la nomina del Presidente della Repubblica e dei componenti della Corte Costituzionale. LA REVISIONE COSTITUZIONALE SARÀ OGGETTO DI REFERENDUM POPOLARE NEL PROSSIMO AUTUNNO, ma la conoscenza in proposito è scarsissima. I cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono mai stati coinvolti nella discussione su una revisione che viene descritta come passo decisivo per la semplificazione dell’attività legislativa e per il risparmio sui costi della politica: il risparmio però è tutto da dimostrare e la semplificazione non ci sarà, perché è prevedibile che si moltiplichino i procedimenti legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni. Inoltre, il Senato verrà svuotato di potere reale e ridotto ad un’assemblea non eletta dai cittadini e si sottrarranno poteri alle Regioni per consegnarli al governo. Saranno cioè ridotte le autonomie locali e regionali, e l’iniziativa legislativa passerà dal Parlamento al governo, in contraddizione con il carattere parlamentare della nostra Repubblica. Inoltre il governo non sarà più l’espressione di una maggioranza del Paese a causa della nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum, che permette ad una minoranza, grazie ad un enorme premio di maggioranza e al ballottaggio, di impadronirsi alla Camera di 340 seggi su 630. Se questa revisione costituzionale sarà definitivamente approvata la Repubblica democratica nata dalla Resistenza ne risulterà stravolta in profondità. Il nuovo testo, infatti, prevede il totale stravolgimento dell’equilibrio di poteri disegnato dalla costituzione del 1948 attraverso un presidenzialismo de facto, l’accentramento dei poteri e una giustizia non più autonoma dal potere politico ( gli organi di garanzia come la corte costituzionale ne usciranno fortemente ridimensionati). Assoluta sarà la concentrazione nell’esecutivo di tutte le decisioni fondamentali che riguardano la vita politica e sociale del Paese, comprese quelle inerenti i territori e le comunità locali. Il combinato disposto di una costituzione così modificata, che riduce la rappresentanza ed accentra i poteri, e di una legge elettorale, l’Italicum, che garantisce la maggioranza assoluta dei seggi della camera dei deputati ad una sola lista (consegnando, in tal modo, ad una forza politica con il 30-35% dei consensi il governo del paese), rappresenta un grave vulnus alla democrazia. Se governare diventa “tutto ciò che conta” a scapito della rappresentanza, la democrazia ne esce con le ossa rotte e si avvia verso un sistema sempre più oligarchico. UN SISTEMA CHE INDEBOLIRA’ ANCHE IL POTERE DI RAPPRESENTANZA DEI LAVORATORI laddove il dibattito politico parlamentare sarà imbrigliato, e ancora meno incisivo di quanto lo sia stato fino ad oggi, nelle volontà del governo. La strada intrapresa, ormai da anni e proseguita dal governo Renzi, sul tema del lavoro, ha dato sempre più voce al punto di vista delle imprese e sempre meno spazio al mondo del lavoro. Un ulteriore concentrazione di potere nelle mani del governo ( di qualsiasi governo) a scapito del dibattito parlamentare non potrà che ridurre gli spazi di rappresentanza di tutte le istanze sociali, compresa quelle del mondo del lavoro. Per queste ragioni Alberini Matteo, Barilli Marco, Cagossi Carolina, Campari Ramona, Chierici Luca, Chiesi Luca, Coda Salvatore, Frigeri Maurizio, Dall’Aglio Marzia, Gelosini Vanna, Guaitolini Sergio, Giuffredi Maura, Marchesini Luca, Meglioli Elvira, Montagnani Mauro, Mora Guido, Nicolini Mauro, Pellati Mirco, Righi Marco, Ruggeri Savio, Veneroni Carlo, Veneroni Mauro, Venezia Vittorio, Villirillo Gregorio e altri. (disposizione in ordine alfabetico) aderiscono, come primi firmatari, all’appello lanciato dal “COMITATO PER IL “NO” AL REFERENDUM SU RIFORMA COSTITUZIONALE E IL “SI” AL REFERENDUM SU LEGGE ELETTORALE” e PROMUOVONO UN ASSEMBLEA APERTA a DIRIGENTI SINDACALI DELLA CGIL DI REGGIO EMILIA, E A TUTTI GLI ISCRITTI, PER AMPLIARE IL NUMERO DI ADESIONI INDIVIDUALI DEI SINGOLI DIRIGENTI. IL PRIMO MOMENTO INFORMATIVO E COSTITUTIVO DELLA NOSTRA ADESIONE, A CUI VI INIVITIAMO A PARTECIPARE, SARÀ MERCOLEDÌ 6 APRILE, DALLE ORE 17:00, PRESSO IL SALONE DI VITTORIO DELLA CAMERA DEL LAVORO ALLA PRESENZA DI DANILO BARBI, SEGRETERIA NAZIONALE CGIL.
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