SULL’ARCHIVIO DELLE OFFICINE REGGIANE IL COMUNE AVVII UN CONFRONTO CON LA CAMERA DEL LAVORO

12 Febbraio 2016

Intorno alla storia delle Officine Reggiane si è risvegliato un notevole interesse, testimoniato dalle numerose iniziative che si svolgono in questo periodo.
La Camera del Lavoro di Reggio Emilia, insieme con il Centro Studi R60, giudica positivamente questa rinnovata attenzione, ritenendo di avere contribuito in modo molto significativo con il proprio impegno a favorire questo interesse.
Anche per questo vogliamo mettere in rilievo l’esistenza di un serio problema politico nel rapporto con l’Amministrazione Comunale.
Sulle diverse e importanti questioni aperte che riguardano le Officine Reggiane, che vanno dal futuro e dalla destinazione dell’area fino alla conservazione e valorizzazione della memoria e della documentazione storica, la Giunta Comunale non sente la necessità di avviare alcun momento di confronto con la Camera del Lavoro di Reggio Emilia.
È una scelta incomprensibile, che non trova giustificazione.

Non ci riteniamo certamente interpreti esclusivi della storia delle Officine Reggiane, ma è fuori discussione che la Camera del Lavoro di Reggio Emilia è erede di quella storia e rappresenta la continuità con i lavoratori che ne sono stati protagonisti.
Il problema che solleviamo riguarda anche una valutazione critica nel merito di operazioni recentemente decise dalla Giunta Comunale: abbiamo appreso che il Comune ha deliberato una convenzione con diversi soggetti pubblici e privati per completare il progetto sull’Archivio aziendale e ha costituito un organismo denominato Comitato Scientifico che dovrebbe fornire un supporto conoscitivo in ambito storico e archivistico.
Senza nulla togliere ai componenti che sono stati nominati, appare evidente che è improprio considerare questo organismo come un Comitato Scientifico, forse sarebbe stato meglio definirlo Comitato Tecnico: mancano infatti competenze scientifiche fondamentali, di storici del lavoro e di storici dell’industria.
Si tratta di una mancanza grave, una perdita e un limite rispetto al fine stesso di valorizzare l’archivio in una prospettiva che non sia chiusa in un ambito locale.
Non si comprendono i criteri di questa operazione, e la scelta di ignorare la dimensione storica, politica e sindacale che caratterizza le vicende delle Officine Reggiane, nel rapporto essenziale con la Storia Italiana.
La preoccupazione e l’impressione negativa per questo modo di procedere da parte della Giunta Comunale sono inoltre rafforzate da altri aspetti contenuti nelle delibere.

  • Viene previsto che il progetto relativo all’Archivio aziendale possa configurarsi come la prima tappa per avviare nell’area delle exReggiane la costituzione di un polo archivistico dove concentrare “fondi di altre aziende meccaniche reggiane, di organizzazioni sindacali di lavoratori e di altre associazioni di categoria”.
    Tutto questo avrebbe il segno di “testimonianza dell’originale modello di sviluppo economico, tecnologico e sociale del nostro territorio”.
    Il soggetto che intende realizzare questa concentrazione archivistica è la società Iren Emilia, che ha già nominato due suoi dirigenti nel citato Comitato Scientifico.

 

Avanziamo alcune domande: chi discute di questa ipotesi, con quali modalità, chi decide in proposito?
Vogliamo chiarire fin da ora che non saremo disponibili ad avvallare in futuro soluzioni che si presentino come dati di fatto non discutibili.
Ricordiamo che l’Archivio della Camera del Lavoro, attualmente in deposito ed in consultazione presso gli ex Stalloni, è una fonte indispensabile di documentazione storica e che non è nostra intenzione rinunciare ad una piena titolarità.

Altra cosa è considerare l’apporto di sponsor che vogliano contribuire alla realizzazione di progetti culturalmente validi.
Il confronto che rivendichiamo deve essere aperto, non discrezionale, pubblico.
Per quanto ci riguarda, nel prossimo periodo proseguiremo nella realizzazione di un programma di attività intorno alla storia delle Officine Reggiane, a cominciare dal 4 marzo 2016 con la presentazione dell’opera “Storia del Lavoro in Italia”, curata da Stefano Musso (Università di Torino), edita da Castelvecchi e che vedrà gli interventi oltre al curatore di Luca Baldissara (Università di Pisa) e di Andrea Rapini (Università di Modena e Reggio Emilia) e di Antonio Canovi che svolgerà una relazione sul tema “Le lotte dei lavoratori Reggiani contro le Guerre Mondiali”.

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