34MILA FIRME RACCOLTE IN PROVINCIA PER I TRE REFERENDUM LAVORO E CARTA UNIVERSALE

4 Luglio 2016

34MILA FIRME RACCOLTE IN PROVINCIA PER I TRE REFERENDUM SUL LAVORO CGIL E LA CARTA UNIVERSALE
Guido Mora: “ Un dato importante: in tre mesi ha firmato l’8,9% degli aventi diritto al voto
in Provincia

Sono trascorsi meno di tre mesi dal 9 aprile 2016, data in cui la Cgil ha dato il via alla raccolta di
firme promossa autonomamente, per la prima volta, anche su quesiti referendari abrogativi sui
temi del lavoro. Con lo slogan “mille banchetti in mille piazze”, che segnava l’inizio di questa
sfida, è partita una mobilitazione per raccogliere le firme necessarie a presentare una Legge di
iniziativa popolare sul nuovo Statuto dei lavoratori “Carta dei diritti universali del lavoro
[33.758 firme] e i tre referendum abrogativi di pezzi importanti della legislazione italiana in
materia di lavoro: abolizione dei voucher [34.006 firme], ripristino della responsabilità solidale
negli appalti [34.001 firme] e ripristino ed estensione dell’articolo 18 (licenziamenti illegittimi)
[33.930 firme].
Una sfida coraggiosa che nella nostra Provincia , dopo la consultazione straordinaria degli iscritti
(con 29.526 tra lavoratori e pensionati consultati su 111.198 iscritti – al 31.12.2015 – pari al 26,5%)
ha portato a certificare complessivamente ben 34mila firme.
Un dato importante che, se rapportato alla popolazione votante del nostro territorio, 386.048
elettori ad aprile 2016, è pari al l’8,9%.
Un dato che testimonia la partecipazione e l’interesse dei cittadini verso i temi proposti – quello
dell’abuso di dignità compiuto attraverso l’utilizzo incontrollato dei voucher; quello dell’ingiustizia
prodotta dallo svuotamento dell’articolo 18 e quello relativo alla responsabilità solidale che il
committente deve mantenere nei confronti dei lavoratori degli appalti e che chiediamo sia ripristinata
temi in definitiva su cui sono chiare l’inefficienza e l’inadeguatezza delle politiche messe in campo
dal governo – sottolineano i membri della segreteria Cgil Reggio Emilia, Guido Mora, Luca
Marchesini, Ramona Campari e Vanna Gelosini –  Con i referendum e con la legge di iniziativa
popolare vogliamo, dal basso, impegnare e vincolare il parlamento ad a”rontare nel merito queste
questioni e rivendicarne un cambiamento radicale”.
Per farlo Reggio Emilia contribuisce con uno sforzo eccezionale che si auspica concorrerà a
raggiungere quel milione di firme che la Cgil si è prefissata di raccogliere a livello nazionale.
Oggi, 1 luglio, è l’ultimo giorno per la consegna delle firme certificate sui tre referendum. Per la
“Carta universale” invece ci sarà ancora tempo per firmare fino ai primi di settembre, anche se per
presentare una Legge di iniziativa popolare bastano 50mila firme a livello nazionale. Obiettivo già
largamente superato.
Il dato raggiunto a Reggio Emilia in termini di firme testimonia la credibilità e il consenso elevato
alla scelta di operare in modo combinato con la proposta di legge che riscrive il diritto del lavoro,
oggi stravolto dal “Jobs Act” e dai provvedimenti inaccettabili a suo tempo emanati dai governi
Monti e Berlusconi, e con lo strumento referendario atto ad abrogare alcune delle materie più
penalizzanti nel diritto del lavoro.
Una combinazione, quindi, fra l’esercizio della democrazia diretta e della democrazia delegata,
necessaria a recuperare quel vuoto di ascolto e di rappresentanza della politica verso gli interessi
del mondo del lavoro.
I canali utilizzati per raggiungere la popolazione e a raccogliere le firme sono stati tre: i luoghi
pubblici (piazze, mercati, presso mense, ospedali, supermercati) in cui si sono raccolte 11.120
firme; i luoghi di lavoro con 15.890 firme; nei servizi e nelle le sedi sindacali con 6.996 firme: che
hanno permesso alle centinaia di attivisti di tutte le strutture della Cgil, di sviluppare un livello
straordinario di informazione e confronto diretto con una parte consistente della popolazione
reggiana.
Il dato complessivo è così distribuito: a Reggio Emilia 14.842, a Correggio 3.903, a Guastalla
5.589, a Scandiano 4.634, a Sant’Ilario 3.779 e a Castelnuovo Monti 1.259.
Sono state raccolte nei luoghi di lavoro direttamente dalle categorie 15.890 firme: Fiom 6.790,
Filctem 3.353, Funzione Pubblica 1.651, Flai 1.435, Filcams 878, Filt 592, Fillea 399, Slc 379, Flc 271,
Fisac 110, Nidil 32. Il Sindacato dei Pensionati (Spi) ha concentrato le proprie forze nella raccolta ai
banchetti esterni organizzati quasi quotidianamente nelle piazze e internamente nelle sedi
sindacali sul territorio.
L’impegno profuso da tutta l’organizzazione ha scritto una pagina significativa di espressione dei
processi democratici dal basso in questo territorio. Ieri sono partite alla volta di Bologna le ultime
firme certificate. Destinazione finale, Roma.

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