Sigma Fogliano: riapertura con licenziamenti. Quattro dipendenti a casa il giorno stesso
Dopo la notizia di una settimana fa sulla riapertura del Sigma di Fogliano, che era stato temporaneamente chiuso a causa di una controversia con la cooperativa committente Realco, arriva inaspettata una doccia fredda su quattro dei sedici dipendenti. Nel giorno stesso della riapertura infatti, Manfredini Giovanna, Guerra Rossella, Garlasso Monia e Berselli Emanuela si vedono recapitare una lettera di licenziamento con effetto immediato.
“Ci hanno detto che dovevamo immediatamente allontanarci dal lavoro senza spiegazioni di sorta– spiegano le lavoratrici – e che toccava a loro porre in atto un licenziamento che doveva già essere fatto, che non era discutibile né evitabile con riduzioni di orario”. Nel passaggio tra la cooperativa Berselli che gestiva due punti vendita a Marchio Sigma, quello di Fogliano e quello di via Papa Giovanni, alla nuova cooperativa parmiggiana Gedis, qualcosa è andato storto. Dopo aver consegnato, lo scorso 9 luglio, una lettera di “prosecuzione del rapporto di lavoro a seguito di affittanza di ramo di azienda” a tutti i 16 dipendenti della precedente cooperativa le cose prendono una piega inaspettata portando ai licenziamenti. “Abbiamo contattato più volte l’azienda – racconta Francesco Putortì, della Filcams Cgil di Reggio Emilia – ma ci è stato detto chiaramente che non ci sono soluzioni alternative nonostante avessimo, anche in accordo con le lavoratrici, chiesto di valutare l’uso di riduzioni orarie o ammortizzatori. Già domani incontreremo il nostro legale e se non verranno ritirati i licenziamenti li impugneremo”.
E’ una storia che ha dell’incredibile anche per le modalità e i tempi in cui si è svolta. Tanto più che le lavoratrici colpite dal provvedimento hanno rapporti, scanditi da passaggi di cooperativa in cooperativa, mediamente decennali. “Siamo incredule, arrabbiate e sconcertate – dicono – da un giorno all’altro siamo senza lavoro e con tutte le incombenze economiche della vita quotidiana”.
Anche la Filcams esprime il proprio disappunto rendendo noto che non si fermerà qui e che metterà in campo tutti gli strumenti per tutelare il posto di lavoro e ripristinare “una situazione ingiusta e vergognosa”.