Scuola. Parlano le cifre: aumentano gli alunni di 800 unità ma il numero dei docenti rimane invariato

3 Luglio 2015

“Dopo mesi in cui abbiamo sentito le roboanti promesse di Renzi e del ministro Giannini di un organico funzionale che dal prossimo settembre avrebbe finalmente dato risposta ai bisogni concreti delle scuole, ora, davanti ai numeri delle cattedre assegnate alle varie province, constatiamo che la musica non è cambiata rispetto al passato: gli organici attribuiti ad oggi dal ministero non tengono conto dell’aumento della popolazione scolastica, almeno in Emilia Romagna”.
Lo fa sapere la Flc Cgil di Reggio Emilia in una nota che evidenzia come i dati delle iscrizioni nella provincia reggiana abbiano avuto una crescita di oltre 800 alunni rispetto al passato anno scolastico, al quale non corrisponde un incremento di posti di docenza.

Nella scuola dell’infanzia si contano 4.371 alunni iscritti, 52 in più dello scorso anno, tuttavia non si confermano tutti i posti attribuiti di fatto nel 2014-15: vengono dati solo 4 posti in più in organico di diritto, complessivamente 357 posti comuni e 18 di sostegno, a copertura di 172 sezioni a tempo normale e 13 sezioni ad orario ridotto.
Si registra la chiusura di 4 sezioni e il passaggio di tre sezioni da orario pieno a orario ridotto, a conferma del calo di richieste generale, dovuto anche alla diminuzione di alunni stranieri (in calo dal 29% al 27,86%).
Nella scuola primaria si contano 25.447 alunni iscritti, suddivisi in 838 classi a tempo normale (di cui 30 pluriclassi) e 381 a tempo pieno.
I posti d’insegnamento attribuiti sono 1.840 (+5 rispetto al 2014-15) e i posti di sostegno sono 275 (+5 rispetto a scorso anno)
“Di fronte alla richiesta di 12 classi in più di tempo pieno rispetto allo scorso anno e all’esigenza di 16 posti ulteriori, ne sono stati assegnati solo 5, perciò, se non venisse attribuito organico aggiuntivo, si dovrebbe coprire il monte ore settimanale delle classi con “ritagli” di vario genere – spiega Elvira Meglioli, segretario Flc Cgil Re – innanzitutto sacrificando le ore di compresenza e determinando una situazione molto critica, in quanto non resterebbe alcuna risorsa per sopperire alle emergenze, non parliamo neppure dei bisogni quotidiani dovuti alla complessità delle classi”.
Nella scuola secondaria di primo grado sono state assegnate 1.082 cattedre per 15.251 alunni, 280 in più dello scorso anno. “Le risorse assegnate non bastano a rispondere alle richieste delle scuole, così sono state formate 13 classi in meno rispetto a quelle richieste dai dirigenti scolastici – continua Meglioli – richieste giustificate dall’alto numero di alunni disabili e con Disturbi specifici di Apprendimento.
Dal nostro punto di vista è assolutamente necessario correggere queste situazioni chiedendo con forza risorse aggiuntive adeguate che consentano di formare classi meno numerose”.
I numeri, oltre ad essere importanti per evidenti ragioni di vivibilità e di didattica, in troppi casi non consentono né di rispettare le norme per la sicurezza nè i parametri numerici previsti per la formazione delle classi.
La Flc fa sapere che situazioni critiche si registrano negli istituti I.C. Bagnolo (autorizzate 5 prime su 6), I.C. Reggiolo (cratere sismico, situazione complessa), I.C. Sant’Ilario (4 prime autorizzate su 5, con 12 alunni H), I.C. Casalgrande (I.C. più grosso della provincia, 8 corsi completi), I.C. Correggio-Marconi (autorizzata una classe in più delle due che avevano chiesto), qualche pluriclasse non sdoppiata. Per tutte queste esigenze si vedrà in Organico di Fatto.
Nella secondaria di secondo grado sono 21.798 gli alunni previsti (+450 sui previsti dello scorso anno), mentre le cattedre attribuite sono 1.528 (+18 posti in più rispetto ai previsti lo scorso anno).
Inoltre “l’ufficio Scolastico Regionale non ha assegnato posti su spezzoni orari, in attesa della riforma, dunque mancano all’appello circa 111 posti, considerando la stessa quantità dello scorso anno – continua la segretaria della Flc – e i 450 alunni in più significano più o meno 15 classi in più: dove sono dunque i docenti che vi insegneranno?”

Tutto ciò considerato ne risulta una chiara smentita di quanto proclamato in tema di investimenti sulla scuola: le scuole reggiane hanno infatti 200 posti in meno rispetto all’organico di fatto dello scorso anno con 800 studenti in più
“Non è possibile fronteggiare l’incremento degli alunni drenando risorse interne al sistema e mettendo i territori in contrapposizione fra di loro, privando di fatto del diritto allo studio i nostri ragazzi – conclude il sindacato scuola della Cgil – per questo chiediamo alle istituzioni, alle scuole, alle famiglie, alla politica di non abbassare la guardia: continuare a privare la scuola delle risorse necessarie significa assumersi la stessa responsabilità di chi l’ha portata al collasso”.
La richiesta è che al più presto vengano assegnati posti aggiuntivi all’Emilia Romagna per rispondere correttamente alle necessità che, per Reggio Emilia, oscillano tra i 300-400 posti di docenza e 100 unità di personale ausiliario, tecnico e amministrativo.

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