Donazione Franca Catellani

Una raccolta di opere sul tema del lavoro e sui mestieri scomparsi, gesti ed ambienti che fanno ormai parte di un tempo passato. queste opere, 54 quadri ed una scultura, sono state donate alla camera del lavoro di Reggio Emilia dalla signora Franca Catellani e coprono un arco di tempo di oltre 100 anni (1850/60-1950/70) di pittura europea, soprattutto dell’est.

Bibliografia

ARTISTI NOTI

ANDRACHE M.

Artista appartenente alla Scuola di Bucarest

BANTAS SUSANNA

Nasce il 1 aprile del 1915 a Iasi (Romania). Si laurea in lingua francese e italiana nel 1936 e in Belle Arti nel 1946. Diventa professoressa all’Istituto Popolare d’Arte nel 1949.
Presenta le sue prime opere in un’esposizione personale nel 1952; dal 1953 partecipa a collettive a Mosca, Stoccolma, Bruxelles e Firenze. Suoi lavori sono esposti nei musei di arte moderna di Bacau, Iasi e Bucarest. Dipinge sopratutto fiori e ritratti in stile chiarista.

BAZZARO LEONARDO 1853-1937

Dopo aver seguito i corsi di Gaetano Fasanotti insieme al fratello Ernesto (che diventerà un rinomato scultore) e quelli dell’Accademia di Brera, Leonardo Bazzaro debutta sulla scena delle esposizioni con due tavole appartenenti al genere della pittura prospettica: “Interno della Basilica di Sant’Ambrogio in Milano” e “Veduta interna della Chiesa di Sant’Alessandro in Milano”. L’artista diventa nell’ultimo decennio del XIX secolo uno dei più noti rappresentanti della scuola naturalista lombarda. Entrato a far parte della Società per Artisti e Patriottica e della famiglia Artistica, partecipa regolarmente a tutte le esposizioni annuali milanesi, alle rassegne di Brera, alle Promotrici di Torino, Genova, Firenze, all’Esposizione Universale di Parigi del 1889. Ma è lontano dalle grandi città che Bazzaro trae costante motivo di ispirazione: Chioggia innanzitutto, e poi la Valsassina e il Mottarone per i soggetti alpestri e le scene di vita contadina, la Valle d’Aosta per quelli montani e i costumi popolari. Partecipa a tutte le Biennali veneziane nel periodo compreso fra il 1897 e il 1932, ottenendo una sala monografica nell’undicesima edizione del 1914.
Dal Catalogo “Leonardo Bazzaro”, Editoriale Giorgio Mondadori, Dicembre, 1998.
l’opera “Muratori sotto il sole cocente” è probabilmente attribuibile all’ultimo periodo dell’artista

BENGESCU M.

Artista appartenente alla Scuola di Bucarest

BUDAI SANDOR

Si diploma all’Accademia delle Arti Figurative nel 1912 come allievo di Ferenczy Karoly.
Compie viaggi di studio in Francia e in Italia. Espone alla Galleria d’Arte e al salone Nazionale. Vince la borsa di studio Andràssy Dènes. Lavora a Mezoberény, a Budapest e a Tapiòbicske. Emigra in Brasile e si ferma a San Paolo dal 1931 al 1938.
Agli inizi dipinge paesaggi, quadri di genere, studi di cavalli e nature morte, poi in Brasile diventa ritrattista di moda. Tiene numerose mostre personali in Brasile, vince premi alle mostre del Salao Paulista de Bellas Artes e Salao Nacional.
Nel 1935 partecipa alla mostra a Rio de Janeiro con 69 opere.
Nel 1938 torna in patria, nel 1939 espone il quadro “Famiglia di operai” alla Galleria d’Arte; in seguito espone a Ràkosszentmihàly e a Tapiòszele.

CASIRAGHI ACHILLE

Non si ha traccia di questo artista

CLERISSI RENE'

Nato a Nizza da facoltosa famiglia, proprietario della torre dello Chateau di Nizza prospiciente il porto, ha frequentato la scuola d’arte decorativa di Nizza ed assieme ad altri pittori contemporanei, come Durandò Richard, detto Togo, Victor Renay, Buonamici , Brossard ecc…, Diede vita al gruppo dei pittori e scultori della “Cote d’Azure” come riportato dal libro dei “Pittori della Provenza”, Edizione Molière 1961.

DE VICO ANDREA Roma 1818-Firenze 1887

Si stabilì a Firenze dove insegnò all’Accademia di Belle Arti dal 1860.

FERRETTI PAOLO 1822-1904

Terminati i corsi della Reale Accademia di Belle Arti di Modena, esordì con l’interessante saggio “L’Ave Maria della sera”.
Tuttavia non insistette nel filone del generiamo ma si accostò, e vi rimase fedele, al paesaggio. Determinò il proprio linguaggio attraverso spunti che gli venivano, diretti o mediati, dai modi di Prospero Minghetti, di Giovanni Fontanesi e di Alessandro Calame, pur rielaborandoli in un’insistita, diretta osservazione della natura, che gli consentì un linguaggio originale e la fama di buon interprete romantico della campagna emiliana, unica palestra della sua attività.
Alla sensibilità nel delineare gli ambienti campestri e nell’evocare le suggestive rovine del mondo feudale, fa riscontro una notevole abilità tecnica di resa delle frasche e della flora (in linea con una collaudata tradizione della scuola ottocentesca parmigiana), mentre denuncia evidenti carenze nell’introduzione della figura e nei tentativi di animare le proprie vedute. Prese parte a numerose esposizioni e, in occasione di quella vaticana del 1888, ricevette una medaglia di bronzo con “Rovine del castello di Canossa”, dipinto che come altri, quasi tutti conservati in collezioni private, riveste un notevole interesse iconografico.
Vedi: A.M.Comanducci, “Dizionario illustrato dei pittori e incisori italiani moderni”, vol. II, Milano 1962.  (G.L. Marini)

FLORIAN GEORGE

Nato a Jojib (Romania) all’inizio del ‘900
Pittore e disegnatore attivo in Francia e Romania, nel 1926 espose ai Salons des Artistes Francais et d’Automne e dal 1927 regolarmente al Salon des Artistes Independants.

FRANCULESCU MAIA

Artista appartenente alla Scuola di Bucarest

HUBERT ERNEST 1899-1988

Pittore svizzero, espose a Parigi, al Salon des Indèpendants, Salon d’Automne e des Tuileries. Nel 1937 partecipò all’Esposizione Internazionale di Parigi.
La sua opera principale di focalizza sul ritratto e la pittura di paesaggio.
Hubert ricoprì l’incarico di Presidente della Sezione di Berna della Società svizzera di pittori, scultori e architetti.

IACOBESCU AUREL 1906-1997

Nato il 5 settembre del 1906 a Nazarcea (Costanta) – Romania. L’artista è cresciuto sul litorale del Mar Nero nella città di Costanta.
Ha studiato diritto e ha viaggiato nel 1923 e 1924 in Grecia, Turchia e Israele.
Nel 1930 è andato in viaggio di nozze in Turchia e nelle isole Priukipo, nel Mar di Marmara.
Lavora per un certo perindo a Venezia, Firenze, Napoli e Capri prima di trasferirsi a Roma per migliorarsi nella pittura nell’atelier del maestro Giovanni Battista Crema all”Accademia tra il ’38 e il ’39.
Dopo il ritorno in patria inaugura esposizioni personali e partecipa a Saloni ufficiali ed a esposizioni di artisti rumeni all’estero. I suoi dipinti sono esposti nei musei di Bucarest ed in altre città della Romania. Sue opere si trovano in coIlezioni private in Romania e all’estero e arredano i Saloni delle ambasciate rumene in Cina, Libano, Marocco, Bulgaria, Repubblica Tedesca, Ungheria, India, Tunisia, Sudan Cecoslovacchia, Giappone e Spagna,
Esposizioni personali nel 1943, 1960, 1966 e 1985 a Bucarest. Nel 1969, 1970, 1971 e 1974 espone a Memphis U.S.A.
Nel 1968 dipinge ad Atene, nelle isole di Creta, Idra, Poros ed altre dell’arcipelago. Nel 1972, dopo 4 mesi passati a Parigi, ritorna a lavorare a Roma, Firenze e Venezia.
Nel 1974 è ancora una volta a Parigi, in Italia e in Spagna; nel 1976 ritorna in Francia e lavora per nove mesi a Parigi.
Fra il 1978 e il 1979 visita il Belgio e l’Olanda lavorando parecchi mesi in questi paesi.
Nel 1980 e nel 1981 dipinge a Parigi e a Chartres e in altre città francesi. Nel 1982-83 visita di nuovo la Francia e l’Italia lavorandovi per lunghi periodi.
Nel 1988 ritorna per tre mesi a Parigi.
Le opere del pittore Aurel Iacobescu si trovano in parte negli Stati Uniti, perchè le mostre organizzate su di lui nel 1974 a Memphis dalla galleria WE Oates sono quelle dov’è stata venduta la maggior parte dei suoi lavori. Un’altra parte è patrimonio del Ministero degli Esteri attraverso le ambasciate, e un’altra è stata dispersa nel terremoto del 1977, quando lo studio del pittore è stato completamente distrutto.
E’ per questo motivo che le sue opere sono piuttosto rare, anche se il pittore ha lavorato per molto tempo.
Ha studiato in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, ma trova la strada sbarrata a Parigi; dai suoi insegnamenti romani ha imparato la lezione dei colori vivaci, brillanti. Lezione che ha poi perfezionato nelle sue creazioni. Con i soldi ricavati dalla galleria americana ha potuto viaggiare, con la possibilità di dipingere paesaggi in Italia e Grecia, i due Paesi che hanno maggiormente colpito la sua sensibilità.
La leggendaria bellezza delle isole greche non ha lasciato indifferente nemmeno il pittore Aurel Iacobescu. Ha uno stile unico per stilizzare il paesaggio ed eliminare eventuali dettagli che potrebbero impedire l’effetto sovrano del colore, senza perdere di vista le forme più spettacolari e mantenendo le distanze tra di loro. Nei pochi colori che utilizza, riesce a trasmettere il meraviglioso paesaggio di un campo abbandonato, o delle rocce sbiancate dal forte sole del sud che si staglia imponente sul mare blu*.
Vedi: Dictionarul Artistilor Romani e Contemporani -Editura Meridiani 1976 –Bucuresti
Uniumea Artistilor Plastici din Romania -A. lacobescu -Septembrie 1990 -Galeria Caminul Artei ( e Taj) Str.Biserica Emei M.R. IG

* Tradotto dal Rumeno dal sito: http://grimberg.ro

IONESCU SIN

V. Societatea Tinerimea Artistica Reconoscuta Persoana Morala si Juridica sub Inaltul Potromaj al M.S. Regina Maria a 37/\ Expozitie 4-30 Aprilie 1937

KARLOVZKY BERTALAN 1858–1938

Studia a Monaco di Baviera, poi a Parigi accantao a Munkacsy Mihàly.
Primo rappresentante della pittura accademica. Dopo i primi quadri di genere si occupa di ritratti di rappresentazione, che partecipano spesso alle mostre della Galleria d’Arte, conseguendo numerosi premi. Dopo la morte di Benczùr diviene il rappresentante della pittura ufficiale di ritratti.
Dal 1928 insegna all’Accademia delle Arti Figurative. Numerose opere si trovano alla Galleria Nazionale Ungherese.

KUTASSY IMRE FERENC, Budapest 1897- ?

1° periodo dell’artista – nel 1927 è membro fondatore della Società degli Artisti Indipendenti. Nel 1969 apre una mostra ad Amsterdam. Sue opere si trovano nei musei di Rotterdam, Amsterdam e Parigi.

LEHMANN HERBERT, Dresda 1890 - ?

Pittore di paesaggi, illustratore. Fu allievo di Bracht a Dresda.

MANCA PIETRO ANTONIO, Sorso 1892-Sassari 1975

Pittore, nato a Sorso, Sassari, nel 1892. Ha frequentato il liceo classico a Sassari, proseguendo poi gli studi d’arte a Roma, a Firenze e a Milano. Risiede a Sassari. La sua lunga e intensa attività artistica, documentata da trentacinque personali in Italia e dalla puntuale presenza a diverse Quadriennali e Biennali – è caratterizzata da una tormentata scansione del colore, in una ricerca che risente della necessità di conciliare la lezione post-impressionistica e i paradigmi di una sua pittura, “una pittura di colore, colore-luce” con il dato autoctono sardo. Mentre questa ambivalenza, da un lato, rappresenta forse un limite della pittura di P.A.Manca, dall’altro lo colloca in una posizione praticamente unica, sul piano di una pittura da lui stesso definita “immaginativa“. Dato etnico e clima poetico, oggetto e soggetto, si fondono qui in un colore vibratile e in forme di intuizione che, insieme col taglio delle composizioni e con la spregiudicatezza delle campiture, inquadrano l’artista in una ben definita generazione di pittori italiani, eredi e nello stesso tempo rinnovatori, per linee interne, della tradizione.

MARCUCCI MARIO, Viareggio 1910-1992

Rosai, Carrà e Morandi furono i maestri a cui guardò maggiormente. Cominciò a partecipare alla vita artistica nel 1931, facendosi notare per l’immediatezza dei suoi quadri.
L’indirizzo realistico, sostenuto da elementari schemi compositivi e da una tavolozza ricca di toni caldi e scuri, lo fa accostare alla tradizione ottocentesca.
Tra i premi attribuitigli vanno ricordati il Micheletti, il Roma e il Fiorino. (Enciclopedia universale dell’Arte Moderna SEDA)
Vedi: Catalogo dell’Arte moderna italiana N. 20 Giorgio Mondadori e associati

MASSARI SILVESTRO Perugia 1794-1851

Allievo di C. Labruzzi e di T. Minardi a Perugina (1813-1821)
Il pittore-scultore perugino si trasferì intorno al 1821 a Roma, dove attese al proprio perfezionamento.
Appartengono a questo periodo Testa di popolana e Testa di militare (1823), due copie che insieme alla Madonna in gloria, tratta da Perugino (tutti all’Accademia di Belle Arti di Perugina), evidenziano l’indirizzo eclettico volto al recupero della cultura rinascimentale italiana e dei modelli fiamminghi.
Oltre al suo lungo impegno di docente di scultura all’accademia di Perugia (1825-1851), si dedicò alla riproduzione incisoria di monumenti cittadini: connessi a quegli studi sono diversi bozzetti a olio raffiguranti alcuni ambienti della Rocca Paolina (Perugia, Accademia di Belle Arti).

MATIUSCIN MIKHAIL VASSILIETCH, 1861-1934

L’opera “Pescatori all’alba” è  probabilmente attribuibile al primo periodo dell’artista

MOTTI GIUSEPPE Arena Po (PV) 1908 - Milano 1988

Ha studiato all’ Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Agli inizi della carriera artistica aderì al movimento dei “Chiaristi” non tanto, sembra (per come poi il suo linguaggio espressivo si è rivelato) per elezione ed affinità, quanto per protesta e rifiuto della retorica novecentista. Dopo la guerra fu tra i più fervidi animatori del gruppo della galleria Borgonuovo, culla del realismo: movimento per il quale Motti è venuto realizzando la sua personalità artistica, elaborando un linguaggio espressivo inconfondibilmente suo, sempre evolventesi e sempre più libero e sciolto da schematismi precostituiti: un linguaggio di volta in volta inventato.
Mostre antologiche gli sono state dedicate alla Rotonda della Besana in Milano, al Palazzo Diamanti di Ferrara, alla Casa del Mantenga di Mantova, al Municipio di Jesolo, al Castello Mediceo di Melegnano, al Municipio di Strabella, al Palazzo del capitano di Reggio Emilia, al Castello Estense di Ferrara. Tra i numerosi premi conseguiti:
Premio Suzzara 1950 e 1958; Ramazzotti nel 1961; Premio Feltrinelli alla Biennale di Milano del 1969; Premio Campione d’Italia nel 1970.
La sua attività è stata ripetutamente sottolineata da riconoscimenti ufficiali, nonché da consensi di critici qualificati e qualificanti, tra cui: Batoli, Budigna, Coccia, De Grada, De Micheli, Lepore, Monteverdi, Munari, Sesti, Villani e altri.
Annuario COMED 1989 N. 16 “Guida ragionata delle Belle Arti”
Catalogo Bolaffi dell’arte Moderna Italiana – Ed. Mondadori, 1982.
Enciclopedia Universale dell’ Arte Moderna SEDA (Vol. VI) – Ed. Ist. Arti Figurative , Milano 1969.
Pittori del ‘900 Italiano (Vol.II) – Ed. Electa
La memoria del Po. Pittura tra Piacenza – Parma e Regggio Emilia – Ed. Skira ,2002

RAMOVIC

Artista appartenente alla Scuola slava

RUFFONY O, 1846-1925

Scultore Italo-francese.
Ruffony è uno scultore ben quotato, ma poco si conosce di lui in letteratura.
Ruffoni era uno scultore di origine italiana, che ha lavorato alla fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo.
E’ deceduto nel 1925 a Parigi.

SCUDIERO ERNESTO, 1938

Ernesto Scudiero, napoletano, ha frequentato nella città nativa l’istituto di Belle Arti fino all’età di 18 anni.
Alcuni anni dopo si è trasferito a Livorno, dove vive e lavora con l’intento di arricchire e perfezionare la sua arte. Fu allievo del Filippelli, Scuola Labronica livornese.
Ha studiato ed esposto all’estero con largo successo in America, a Elkart (Indiana), Miami (Florida) ed a Chicago (Illinois) dove i suoi quadri figurano in una mostra permanente alla Galleria d’Arte Margie. Le sue opere sono state presentate in Germania, ad Amburgo, a Garmish ed a Monaco, e in Inghilterra a Londra e Waltham Abbey.
Il suo nome è citato in varie riviste e libri dìarte, tra cui “Pittori Toscani”, “Arte Mercato Internazionale”, “E 70”, “Il quadrato” ed è incluso anche nel libro d’arte dell’ESSEX. Fra i tanti riconoscimento sono da menzionare la medaglia d’oro ottenuta a Firenze nel Premio Michelangelo del 1965, la medaglia d’argento offerta dal Comune nel Premio Ponte Vecchio del 1966 ed il Premio Donatello nel 1967.
Ernesto Scudiero è riuscito a coniugare nelle sue tele l’atmosfera di Napoli con quella di Livorno, nell’eterna vicenza marinara; e che poi si è perso e ritrovato nel paesaggio delle colline toscane.
Bibliografia: Pittori livornesi – Secondo Novecento, F. Donzelli. Cappelli Editore

SZANIZSLO ANDREI

Romania 1914 – Nato nel comune di Porumbeni-Mari, provincia di Harghita (Transilvania) nel 1914.
Maestro, scultore e decoratore.
Ha eseguito lavori di scultura e decorazione per il Teatro dell’Opera Balletto, casa Scimtetii (Palazzo del Giornale), per il Palazzo della R.S.R. (Repubblica Socialista Romania) e per la Sala dei Congressi.
E’ stato allievo della scuola d’arte del popolo.
Dipinge dal 1969 partecipando a diverse esposizioni collettive e viene ricordato nel libro “Artisti plastici di Bucarest“, pubblicato nel 1975.

SZONYI ISTVAN, Ujpest 1894 - Zebegény 1960

Pittore e grafico, allievo di Ferenczy Kàroly e Rèti Istvàn, più tardi subisce l’influenza dell’arte del Rembrandt. Già da giovane esercita influenza sui suoi compagni. Dalla fine degli anni ’20 lavora a Zebegèny, dove si forma il suo stile, che è caratterizzato dai colori sfumati, pennello morbido, effetti atmosferici, e dalla tecnica particolare della tempera.
Dipinge anche asecchi monumentali. Notevole la sua attività didattica; dagli anni ’40 si forma una scuola Szonyi.
Mostra commemorativa alla Galleria Nazionale Ungherese nel 1963, il suo studio a Zebegèny oggi è museo. Nel 1984 in una mostra commemorativa alla Galleria Vigadò vengono esposte le sue pitture e acqueforti, come anche una delle opere più belle, “Panchine nel parco” e “Ombrelli”.
Premio Munkàcsy, titolo “Artista Valoroso” e “Artista Eccellente”, leader della scuola di postnagybànya.
Vedi anche:
http://artportal.hu/international/angol/szonyi_istvan
http://www.mng.hu/en/collections/allando/178/oldal:16

WEBER EMIL, Zurigo 1872-1945

Pittore di figure e paesaggi, studiò all’Accademia di Belle Arti di Monaco. Dal 1902 espose a Zurigo. Museo Kunsthaus di Zurigo

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