TRE MESI PER DECIDERE IL FUTURO DELL’ACQUA REGGIANA

1 Ottobre 2015

L’agenzia regionale di controllo sui servizi ( Atersir) fissa a fine anno il termine ultimo per l’affidamento del nostro servizio idrico.

La Cgil chiede una discussione pubblica.

Lo scorso 25 luglio inviammo a tutti i sindaci reggiani una lettera, contenente una nostra proposta per affrontare il controverso tema della ri pubblicizzazione del servizio idrico reggiano secondo il piano elaborato da Agenia, cioè la corretta interpretazione del “famigerato” comma 609 della Legge di Stabilità 2015 in termini di ricadute sui bilanci degli Enti locali.
La proposta della CGIL di Reggio Emilia sostanzialmente era: “ … per sottrarci dal terreno della mera polemica o della dialettica politica tra maggioranze e opposizioni, proponiamo ai Sindaci reggiani, ed in particolare al Comune di Reggio Emilia, attraverso il Consiglio Locale di ATERSIR, di incaricare un soggetto terzo e quindi indipendente, qualificato ed autorevole nel campo dei bilanci degli enti locali, affinché consegni alla comunità dei cittadini ed ai suoi rappresentanti nei consigli comunali una relazione esaustiva e definitiva sui possibili riflessi della normativa, qualora si procedesse alla ri pubblicizzazione del servizio idrico attraverso una società “in house””.
A questa lettera nessun amministratore pubblico della provincia ha ritenuto utile rispondere. In compenso abbiamo passato l’estate ad assistere a dibattiti di alcuni consigli comunali in cui – mancando gli elementi per una valutazione di merito – ogni parte riproponeva le proprie posizioni.
Oggi arriva la decisione di Atersir di fissare al 31.12.2015 il termine ultimo ( si faccia attenzione a questo aggettivo ) per la scelta della modalità con cui affidare la gestione del servizio idrico della nostra provincia. Tre mesi passano in un lampo, soprattutto se impiegati a cercare delle “terze vie” ancora tutte da inventare, magari fondate sulla disponibilità di Iren a costituire una apposita società territoriale (che le sottrarrebbe il controllo diretto del servizio !), proprio nel momento in cui la stessa Iren sta attuando una riorganizzazione che va in direzione esattamente contraria, superando la articolazione delle società attuali per concentrare la gestione di acqua, gas ed energia elettrica in un unico soggetto nazionale integrato, la cosidetta “ Società delle reti”.
Come CGIL non vorremmo che questa miscela di fatti certi ed ipotesi indefinite producesse il risultato di arrivare a fine anno con un nulla di fatto, che lascerebbe come unica opzione la gara “secca”, perché in tal caso la possibilità di ri pubblicizzare il nostro servizio idrico sarà perduta per sempre.
Crediamo e chiediamo, questa volta attraverso i mezzi di informazione, che sia necessario che questa discussione si svolga pubblicamente, nella sede naturale del Forum Provinciale per l’Acqua, da convocare subito, perché il cronometro dei tempi supplementari è già partito.

 


 

ACQUA PUBBLICA: UNA PROPOSTA PER FARE CHIAREZZA

28.07.2015

Negli ultimi giorni, dopo che alcuni sindaci reggiani, tra cui in particolare il Sindaco di Reggio Emilia Vecchi, hanno sollevato forti perplessità sulla sostenibilità economica della ri-pubblicizzazione dei servizio idrico integrato provinciale in forma di società “in house” totalmente posseduta dai comuni, ed in particolare sulla compatibilità di tale scelta con le norme nazionali in materia di aziende partecipate dagli enti locali, il percorso di attuazione del risultato referendario che aveva visto protagonista la nostra provincia sembra oggi visto con preoccupazione da molti di quegli stessi consigli comunali che sino ad ora si erano espressi favorevolmente sul progetto.

La CGIL di Reggio Emilia, che ha partecipato attivamente in questi anni ai lavori del Forum, verificandone continuamente le risultanze con l’aiuto di esperti nelle varie materie coinvolte, ritiene che le preoccupazioni che emergono oggi siano immotivate, quindi che non vi siano ragioni per abbandonare o ridimensionare quel progetto, ambizioso ma realistico.

E’ vero che il Governo nazionale spinge verso la privatizzazione delle aziende partecipate dagli enti locali, e che gli interventi legislativi in materia, da ultimo il “famigerato” comma 609 della Legge di Stabilità 2015, in mancanza di decreti attuativi, stanno producendo una notevole confusione in materia di obblighi degli enti controllanti, quindi capiamo benissimo la prudenza di un sindaco nell’andare ad impegnare per molti anni il proprio comune in una operazione che gli dicono essere portatrice di vincoli molto pesanti, ma dopo le nostre verifiche riteniamo che tali norme non si applichino al caso di Reggio Emilia.

Per questo motivo, per non rinunciare affrettatamente a raggiungere un obiettivo così importante, ed anche per sottrarci dal terreno della mera polemica o della dialettica politica tra maggioranze e opposizioni, proponiamo ai Sindaci reggiani, ed in particolare al Comune di Reggio Emilia, attraverso il Consiglio Locale di ATERSIR, di incaricare un soggetto terzo e quindi indipendente, qualificato ed autorevole nel campo dei bilanci degli enti locali, affiche consegni alla comunità dei cittadini ed ai suoi rappresentanti nei consigli comunali una relazione esaustiva e definitiva sui possibili riflessi della normativa, qualora si procedesse alla ri-pubblicizzazione del servizio idrico attraverso una società “in house”.

Se risulterà che la interpretazione “prudenziale” proposta dal Sindaco Vecchi è quella giusta, ci mettiamo tutti il cuore in pace e cominciamo a lavorare a quel “piano B” finora soltanto evocato che dovrebbe assicurare al territorio reggiano un maggior potere di indirizzo sulle politiche dell’operatore che si aggiudicherà per i prossimi 25 anni la gestione del servizio.

Ma se invece risultasse che abbiamo ragione noi, cioè che la ri-pubblicizzazione si può fare nei termini presentati dalla relazione finale del Forum senza rischi particolari per i comuni che non siano quelli di vigilare per una corretta gestione del nuovo soggetto, allora non resta che dare attuazione a quanto deciso.

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