AUSL E SANTA MARIA NUOVA: PASSO INDIETRO SUI TURNI
I SINDACATI REVOCANO LO STATO DI AGITAZIONE
Dopo quasi due mesi di discussione sulla turnistica degli operatori sanitari e l’apertura di una vertenza che aveva portato alla proclamazione dello stato di agitazione per i circa cinquemila dipendenti di Ausl e Santa Maria Nuova, mercoledì sera le Organizzazioni sindacali hanno incontrato le due aziende sanitarie in un tavolo rivelatosi decisivo.
L’apertura di dialogo ottenuta dalle OO SS e dalle Rsu ha infatti permesso la revoca dello stato di agitazione e la conquista di un piano turni che preveda, già da gennaio, il ritorno al turno “in quinta”, come lo chiamano in gergo, cioè mattino-pomeriggio-notte per la maggiorparte dei reparti, e maggiore flessibilità e sperimentazione oraria, in accordo con i lavoratori, per reparti specifici.
Dopo che il 25 novembre scorso era scattata la deadline sull’applicazione della Legge europea 161 in materia di riposo lavorativo (che prevede che debbano passare 11 ore tra un turno e l’altro) le due aziende sanitarie avevano proposto fino al prossimo febbraio una turnistica con due notti consecutive giudicata da sindacati e lavoratori “insostenibile”. Fino a quel momento le aziende sanitarie avevano derogato al Decreto legge 66 con accordi aziendali, cosa non più possibile pena sanzioni pecuniarie.
“Il problema nasce in modo esplosivo perché la flessibilità oraria, prima dell’obbligatorietà della Legge 161 compensava la carenza di organico integrativo – spiega Elena Strozzi, responsabile del settore sanità per la FP Cgil – perché le persone rientravano a lavoro anche se erano di riposo e la mancanza di personale veniva dopata con gli straordinari, cosa non più possibile”.
Il sindacato ha proposto di ridiscutere la flessibiltà nei contratti nazionali, fino a quando questo non risulterà possibile la turnistica rimarrà ingessata nei confini e nei modi che la Legge dispone.
“Dopo l’incontro di mercoledì le cose sono cambiate perchè le due aziende sono tornate indietro dalle loro posizioni e hanno accettato di ripristinare il turno “in quinta” – continua Strozzi – e di sperimentare le articolazioni orarie proposte dai lavoratori specie in reparti quali la rianimazione e le sale operatorie”.
La discussione è ancora aperta sia per quanto riguarda la richiesta di immissione di nuovo personale sia relativamente ad una definizione più dettagliata della turnistica stessa. Il prossimo incontro è infatti già calendarizzato per il prossimo 7 gennaio.