Alla fiera dell’Expo. Luci ed ombre di un evento osannato e contestato.
Alla fiera dell’Expo: Luci ed ombre di un evento osannato e contestato.
Tra multinazionali, predominio economico e ottimismo mediatico.
Martedì 9 Giugno, ore 18:30, Corte interna
palazzo della Camera del Lavoro di Reggio Emilia
Expo 2015: Nutrire il pianeta, energia per la vita. Quanto mai evocativo, il titolo dato all’esposizione universale di Milano si è tinto immediatamente di contraddizioni .
Perché a guardare sponsor e partecipanti viene il dubbio che i dieci punti contenuti nella Carta di Milano che rappresenta “l’eredità culturale di Expo 2015”, e cioè Diritto al cibo sicuro e nutriente, Contrasto degli sprechi, Difesa del suolo, Promozione dell’educazione alimentare, Lotta al lavoro nero e minorile, Sostegno del reddito, Tutela della biodiversità, Investimenti nella ricerca, Guerra alle frodi ed Energia pulita, non siano priorità facilmente conciliabili con le logiche di profitto di un mercato sempre più competitivo.
Il tema è quanto mai complesso e articolato, riguarda filosoficamente ed empiricamente presente e futuro della nostra vita sul Pianeta. Cosa che fa spesso sentire i singoli impotenti. Mentre il Paese, in una divisione quasi manichea, è spaccato tra gli ottimisti indefessi, che abbracciano le ragioni di Expo sottolineando la sua funzione di vetrina e volano di sviluppo per l’Italia e gli oppositori più puntuali che, al contrario, portano a galla le contraddizioni date dal vedere multinazionali, come ad esempio Mac Donald’s e Coca Cola, tra gli sponsor di un evento che si propone di parlare di cibo sano e nutrimento del pianeta. “Siamo quello che mangiamo”, scriveva Feuerbach a metà dell’ottocento, asserzione valida ancora oggi dove fette sempre più consistenti di popolazione non possono permettersi economicamente e culturalmente di mangiare sano.
La domanda in definitiva allora è come possa questo sistema economico, basato su profitto e sfruttamento del territorio e del lavoro, un sistema che aumenta le diseguaglianze tra cittadini sempre più ricchi e masse sempre più povere, avere in se anche i germogli del cambiamento se non si mette esso stesso in discussione.
Ad ormai più di un mese dall’inaugurazione, partendo da queste considerazioni, la Cgil di Reggio Emilia prova ad entrare nel merito, martedì 9 giugno nella Corte interna del palazzo della Camera del Lavoro, parlando con Wolf Bukowski, autore per Alegre de La danza delle mozzarelle che, dice nella quarta di copertina “ questa è la storia di come ce l’hanno data a bere parlando di mangiare”; con Guido Viale, giornalista e scrittore da sempre impegnato sui temi dell’ecologia, dell’ambiente, del consumo e del riuso. Insieme a loro, Ivana Galli, della segreteria nazionale Flai Cgil, categoria degli alimentaristi e dei lavoratori agricoli; e Guido Mora, segretario della Camera del Lavoro di Reggio Emilia.
Conduce il dibattito Nicola Fangareggi, direttore del giornale on line 24Emilia.
Al termine del dibattito è previsto un aperitivo musicale sulle note del violino e del violoncello di Cecilia Bolognesi e Elde Lini.