Rilevazione dei dati sulla crisi luglio-agosto 2013

18 Settembre 2013

A quasi cinque anni dall’inizio della crisi produttiva e occupazionale che ha colpito il nostro paese, e a fronte di diversi esponenti economici e politici che sostengono di “vedere la ripresa”, ci sembra opportuno evidenziare alcuni dati decisamente impressionanti.
Analizzando le ore autorizzate dall’INPS dall’anno 2009 all’agosto del 2013, le imprese della nostra provincia hanno complessivamente utilizzato 53.344.766 ore di ammortizzatori sociali, delle quali:
– ore 15.993.862 di cassa integrazione ordinaria,
– ore 14.056.184 di cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà
– ore 23.294.720 di cassa integrazione in deroga.
Questo è il prezzo che le lavoratrici ed i lavoratori reggiani hanno pagato in questi anni di progressiva riduzione della nostra capacità produttiva che non ha risparmiato nessun settore: dall’edilizia alla metalmeccanica, dal commercio alla ceramica, ecc..
La crisi produttiva, di conseguenza, ha trascinato decine di imprese in una pesante situazione di dissesto finanziario che ha portato a chiusure, a fallimenti e concordati, all’acquisizione di importanti aziende locali da parte di gruppi stranieri; questo è il tratto strutturale negli effetti della crisi che conferma una restrizione della base produttiva provinciale.

Il numero dei lavoratori disoccupati si incrementa sempre di più, nonostante il vicepresidente della Provincia Pierluigi Saccardi constati “un’inversione di tendenza” analizzando i dati 2013 dei Centri per l’Impiego, ed è destinato ad allargarsi ulteriormente per tutto l’anno 2014 andando a completo esaurimento la possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali (cassa integrazione e contratti di solidarietà).

A fine Agosto 2013 sono 57 le imprese in cassa integrazione straordinaria che interessano 3.800 dipendenti: quasi tutte le aziende sono in procedura concorsuale o hanno cessato l’attività. Se non interverranno nel frattempo soluzioni alternative alla chiusura (come ad esempio l’acquisizione da parte di terzi), queste lavoratrici e lavoratori verranno collocati in mobilità al termine dell’ammortizzatore.
In termini di salari e stipendi, se moltiplichiamo le ore degli ammortizzatori per una media di 3 euro all’ora persi da ogni lavoratore, possiamo dire che la perdita di reddito a fronte della crisi da parte degli operai, impiegati, apprendisti, commessi, ecc. reggiani, è stata di € 160.034.298. Le ricadute sono note: meno consumi, meno versamenti all’erario: in sostanza maggiore impoverimento e ulteriore recessione.
Guido Mora Segretario della C.G.I.L. di Reggio Emilia esprime una forte preoccupazione per il futuro della nostra economia: “Riteniamo che le ricette messe in campo da questo Governo non colgano minimamente la portata di questo scenario che rischia di diventare esplosivo. Prima di tutto è necessario rilanciare la creazione di nuovi posti di lavoro, facendo investimenti privati nell’innovazione e nella ricerca, investimenti pubblici destinati alla ristrutturazione del patrimonio a partire dalle scuole, finanziamenti agevolati per la creazione di nuove imprese soprattutto da parte dei giovani, incentivi per le imprese che stabilizzano il lavoro precario. Inoltre non si può ignorare la necessità di sgravare il lavoro dall’attuale tassazione per rilanciare i consumi interni. E tutto ciò significa mettere in campo “un’altra politica economica” al posto dell’austerità imposta dall’Europa partendo col ricontrattare i vincoli di bilancio pubblico, che invece il Governo Letta si appresta a subire nella redazione della ormai prossima legge di stabilità.”

Dati CIG Luglio/Agosto: il numero complessivo dei lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali è di 13.811 unità, con un aumento di 593 lavoratori rispetto al precedente mese di Giugno.
Si confermano in calo soprattutto i lavoratori in Cassa Integrazione Ordinaria (- 106 lavoratori), si incrementano i lavoratori coinvolti nella Cassa Integrazione Straordinaria (+ 313 lavoratori) e nei Contratti di Solidarietà (+ 386 lavoratori).
Ore autorizzate: rispetto al periodo Gennaio/Luglio-Agosto 2012, le ore di Cassa integrazione Ordinaria aumentano del 11,9% e diminuiscono dell’11,9% per le Casse Straordinarie e i Contratti di Solidarietà.

Settori interessati: dei 6.353.017 di ore autorizzate il 50,7% è stato utilizzato nell’Industria, il 12,9% nel settore dell’edilizia, il 23,2% nell’artigianato e il 13,0% nel settore del commercio.

Sono già arrivati a conclusione i ricorsi a CIGS e Contratto Di Solidarietà in 260 imprese: di queste solamente 133 aziende (pari al 51,2%) con 8.338 lavoratori coinvolti hanno ripreso la normale attività lavorativa. Negli ultimi mesi si assiste con frequenza alla collocazione in mobilità dei lavoratori durante o al termine dell’ammortizzatore sociale anche in applicazione delle norme contenute nella cosidetta “riforma Fornero” che ha abrogato la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione Straordinaria per i lavoratori dipendenti di imprese in fallimento. Questa normativa, assieme a tante altre contenute in quella legge che aveva come obiettivo l’incremento occupazionale attraverso la creazione della “flessibilità buona”, ha avuto come risultato la pesante riduzione degli ammortizzatori e l’aumento esasperato della precarietà che, per definizione, non è mai buona.

Licenziamenti collettivi: ad Agosto 2013, dall’inizio della crisi (2008), sono 197 le aziende che hanno attivato procedure di mobilità per 3.309 lavoratori (+ 682 rispetto a Dicembre 2012).

Tab. 1 – CIGO confronto 2009-2010-2011-2012 Luglio-Agosto 2013 (80 Kb)
Tab. 2 – CIGS-CDS-MOB. per mese Luglio-Agosto 2013 (100 Kb)
Tab. 3 – RIEPILOGO CIGO-CIGS-CDS Luglio-Agosto 2013 (49 Kb)
Tab. 3A -Dati crisi Mese+Categoria Luglio-Agosto 2013 (65 Kb)
Tab. 4 – DATI INPS CIGO CIGS Luglio-Agosto 2013 (61 Kb)
Tab. 5 – INPS dettaglio mensile ore autorizzate anno 2013 – Luglio-Agosto (68 Kb)
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