Rilevazione dei dati sulla crisi gennaio 2013

25 Febbraio 2013
Il  numero complessivo dei lavoratori interessati agli ammortizzatori sociali a Gennaio è di 15.859 unità, con un calo di 915 lavoratori sul mese di Dicembre 2012.
Il calo è dovuto ad un minor utilizzo della Cassa Integrazione Ordinaria (- 832 lavoratori, a una diminuzione dei lavoratori in Cassa Integrazione Straordinaria (- 658 lavoratori), con un aumento di 575 lavoratori in Contratto di Solidarietà.
Sono 15.859 i lavoratori coinvolti complessivamente che eguagliano il livello di sospensioni raggiunto nella seconda metà dell’anno 2010.Sono così distribuiti (Tab. 1-2-3):

  • CIGO = in 242 imprese per 9.025 lavoratori (meno 832 su Dicembre 2012)
  • CIGS = in 42 imprese per 2.786 lavoratori (meno 658 su Dicembre 2012)
  • CDS  = in 67 imprese per 4.048 lavoratori (più 575 su Dicembre 2012)
a cui va sommato il ricorso agli strumenti in deroga autorizzati dalla Regione.Dati INPS: ore autorizzate nel corso del mese di Gennaio negli anni 2009/2010/2011/2012/2013 (tab 4):

per la Cassa Ordinaria:
2009 ⇒ 94.874 ore
2010 ⇒ 660.758 ore
2011 ⇒ 199.344 ore
2012 ⇒ 90.067 ore
2013 ⇒ 260.343 ore (+ 189,1%)

per la Cassa Straordinaria e Contratti Solidarietà:
2009 ⇒ 8.824 ore
2010 ⇒ 219.156 ore
2011 ⇒ 278.003 ore
2012 ⇒ 365.574 ore
2013 ⇒ 313.623 ore (- 14,2%)

per la Cassa in Deroga *
2009 ⇒ 2.336 ore
2010 ⇒ 554.951 ore
2011 ⇒ 143.065 ore
2012 ⇒ 583.756 ore
2013 ⇒ 69.523 ore (- 88,1%)

Complessivamente:
Anno 2009 ⇒ 106.034
Anno 2010 ⇒ 1.434.685
Anno 2011 ⇒ 620.412
Anno 2012 ⇒ 1.038.397
Anno 2013 ⇒ 643.489 (- 38,0%)

* Le ore autorizzate di Cassa in Deroga sono relative a sospensioni anteriori all’Ottobre 2012, mancando completamente il pagamento per i mesi successivi.

Aumenta il ricorso alla Cassa Ordinaria a causa di flessioni temporanee dell’attività, diminuisce l’utilizzo della Cassa Straordinaria soprattutto perché molte aziende hanno esaurito la possibilità di accedervi avendo utilizzato 36 mesi nel quinquiennio e non potendo più accedervi in caso di fallimento, aumentano i Contratti di Solidarietà a sostegno di difficoltà sul lungo periodo delle imprese, compreso l’intervento nelle numerose procedure concorsuali (concordati) in atto.
Si conferma così il permanere di un fattore strutturale di criticità della capacità competitiva di una parte significativa delle imprese reggiane.

Questa criticità si evidenzia ulteriormente analizzando i dati INPS sulle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate per settore nel mese di Gennaio (Tab. 4):

2009 2010 2011 2012 2013 Incremento sul 2011
Industria 92.228 867.263 449.901 541.724 486.291 – 10,2%
Edilizia 11.470 29.522 37.600 19.009 93.116 + 389,9%
Artigianato 2.336 443.770 37.668 153.230 41.892 – 72,7 %
Commercio / 94.310 94.883 324.434 21.624 – 93,3%
Settori vari / / 360 / 566 +100,0 %
Totale 106.034 1.434.865 620.412 1.038.397 643.489 -38,0 %
I dati relativi a tutti i settori, in particolare per l’artigianato ed il commercio, sono grandemente sottostimati (e quindi non rappresentano la realtà in corso) poichè la Cassa in Deroga (ordinaria e straordinaria) non è stata pagata dall’Inps per le sospensioni in corso da Ottobre 2012 a oggi.Sono già arrivati a conclusione i ricorsi a CIGS e Contratto Di Solidarietà in 229 imprese: di queste 126 aziende (pari al 55,0%) con 8.153 lavoratori coinvolti hanno ripreso la normale attività lavorativa. Nelle restanti imprese, in gran parte coinvolte in procedure concorsuali, cessazioni di attività, fusioni, ecc., si è fatto ricorso ad ulteriori periodi con l’attivazione della CIGS in deroga, in alcuni casi si sono attivati o prorogati i Contratti di Solidarietà, in altri casi i lavoratori sono stati collocati in mobilità.

A Gennaio 2013, dall’inizio della crisi (2008), sono 167 le aziende che hanno attivato procedure di mobilità per 2.656 lavoratori (+ 29 rispetto a Dicembre 2012) occupati in imprese sopra i 15 addetti; nella maggior parte dei casi la collocazione in mobilità avviene utilizzando come criterio la volontarietà individuale dei lavoratori, perlopiù coloro che nel periodo di durata della mobilità accedono alla pensione; ma si incrementa anche il numero di aziende che cessano definitivamente l’attività soprattutto a seguito di procedure concorsuali (fallimento e concordato preventivo).

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