Rilevazione dei dati sulla crisi gennaio 2012
- CIGO = in 169 imprese per 6.092 lavoratori (meno 19 su Dicembre)
- CIGS = in 40 imprese per 2.601 lavoratori (più 55 su Dicembre)
- CDS = in 56 imprese per 2.860 lavoratori (più 213 su Dicembre)
per la Cassa Ordinaria:
2009 ⇒ 94.874 ore
2010 ⇒ 660.758 ore
2011 ⇒ 199.344 ore
2012 ⇒ 90.067 ore
per la Cassa Straordinaria e Contratti Solidarietà:
2009 ⇒ 8.824 ore
2010 ⇒ 219.156 ore
2011 ⇒ 278.003 ore
2012 ⇒ 364.574 ore
per la Cassa in Deroga
2009 ⇒ 2.336 ore
2010 ⇒ 554.951 ore
2011 ⇒ 143.065 ore
2012 ⇒ 583.756 ore
Complessivamente:
Anno 2009 ⇒ 106.034
Anno 2010 ⇒ 1.434.865
Anno 2011 ⇒ 620.412
Anno 2012 ⇒ 1.038.397
L’analisi della serie storica delle “ore autorizzate” mette in evidenza che, mentre il dato della Cassa Ordinaria precipita al livello di gennaio 2009, aumentano in maniera rilevante le ore per la Cassa Straordinaria e i Contratti di Solidarietà, perché riguardanti imprese interessate da situazioni di ristrutturazione e riorganizzazione, e torna ai livelli del 2010 l’utilizzo degli ammortizzatori in deroga.
Complessivamente a gennaio 2012 l’incremento delle ore autorizzate è del 40,3% sullo stesso mese del 2011.
Sono già arrivati a conclusione i ricorsi a CIGS e CDS in 177 imprese: di queste 105 aziende (pari al 59,3%) con 6.913 lavoratori coinvolti hanno ripreso la normale attività lavorativa. Nelle restanti imprese, in gran parte coinvolte in procedure concorsuali, cessazioni di attività, fusioni, ecc., si è fatto ricorso ad ulteriori periodi con l’attivazione della CIGS in deroga, in alcuni casi si sono attivati o prorogati i Contratti di Solidarietà, in altri casi i lavoratori sono stati collocati in mobilità.
A Gennaio 2012, dall’inizio della crisi (2008), sono 127 le aziende che hanno attivato procedure di mobilità per 2.050 lavoratori (gli stessi numeri del mese precedente) occupati in imprese sopra i 15 addetti; nella maggior parte dei casi la collocazione in mobilità avviene utilizzando come criterio la volontarietà individuale dei lavoratori, perlopiù coloro che nel periodo di durata della mobilità accedono alla pensione; ma si incrementa anche il numero di aziende che cessano definitivamente l’attività soprattutto a seguito di procedure concorsuali (fallimento e concordato preventivo).